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Se l'informazione trascura il contesto 26/01/2008
 Lettera inviata alle redazioni del Corriere della Sera, La Repubblica, L'Unità, Europa e Il Manifesto a proposito delle loro cronache da Gaza


An off-duty Hamas policeman, who only gave his first name as Abdel Rahman, said there was no need to buy weapons from Egypt.
"You can buy weapons in Gaza, guns and RPGs," he said, adding that they were easier to find than cancer medicine or Coca-Cola. „

Traduzione:

Un poliziotto di Hamas, il quale ha reso noto solo il nome – Abdel Rahman - , asserisce che non c´è stato bisogno di comperare armi dall´ Egitto.“A Gaza puoi comperare armi, fucili e RPGs (razzi, missili etc) ” ha riferito, specificando che questi articoli si possono reperire piú facilmente dei medicinali anticancro e della Coca-Cola. (fonte: Jpost e decine di altre testate giornalistiche)

Gentili Redazioni,

fra le tante componenti del magnifico campo giornalistico ve ne è una da considerare attentamente: la prospettiva. Ebbene, la prospettiva puó essere piú o meno ampia a seconda delle capacitá cognitive di chi scrive e suppongo che tali doti si possano migliorare mediante il costante esercizio dell´ arte. Stranamente ció non si puó rilevare nel carattere di alcuni Vs giornalisti i quali seppur costantemente in azione, persistono nel fornire una panoramica dei fatti a senso unico. Restringendo subdolamente l´ ampiezza della prospettiva non si crea giornalismo bensí si procede per il verso opposto, vale a dire in direzione dell´ indottrinamento e al posto di informazioni si divulgano slogan. 

Gli scenari raccapriccianti citati dai Vs corrispondenti sono il frutto di 60 anni della intransigenza radicata fra gli arabi palestinesi nei confronti di Israele, intransigenza assurdamente alimentata dal resto della grande nazione araba e spudoramente pilotata dai capoccioni criminali di turno i quali ben consci del valore del “business pro-palestina”, sono arrivati al punto di massacrarsi pure fra di loro nell´ intento di intascare le decine di miliardi di dollari (non dimentichiamo le sovvenzioni sottobanco) destinate ad uno scopo ben piú proficuo di quello di riempire gli scaffali dei commercianti di armi di ogni genere nella speranza di poter “farla finita una volta per tutte con l´odiata entitá sionista”(strategicamente parlando) non prima di aver intascato i soldoni (dal punto di vista tattico). Questo i Vs corrispondenti lo sanno fin troppo bene, eppure si ostinano a distorcere sistematicamente la realtá secondo criteri preconcettuali. Non stiamo assistendo ad un torneo sportivo, cari Signori miei. Qui il discorso si fa un attimino piú serio e va illustrato con obbiettivitá a 360 gradi. Oppure si lascia perdere del tutto la questione e ci si occupa appunto di sport (magari di sport equestri). 

         Paolo Scanferla – Yerushalaym      


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