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Ci raccontano tutti che a Gaza c'è la miseria più nera, che è in corso una catastrofe umanitaria. Ma poi leggiamo su La Stampa (e la Paci non è certo una partigiana della causa israeliana) che dei cittadini egiziani, complice un matrimonio, si trasferiscono a Gaza. E leggiamo anche che, per cittadini egiziani, "c'è qualche vantaggio: Mustafà fa l'insegnante e guadagna 2000 sheckel al mese, 450 euro, otto volte lo stipendio del fratello Alì, maestro elementare in un villaggio a sud della capitale egiziana." E allora, forse, quei visi ripresi in tante fotografie, che non sembrano davvero denutriti (e con questo non mi permetto certo di negare condizioni di vita orribili per i cittadini di Gaza!), dimostrano che la vera catastrofe umanitaria è altrove, prima che a Gaza. Ma gli arabi hanno forse un migliore addetto stampa. lettera firmata |
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