Sderot è sempre nella mia mente, anche se non posso dimenticare neppure per un attimo la mostruosa dichiarazione di Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, quando ha comunicato con orgoglio a una enorme folla entusiasta di avere in mano dei pezzi di corpo di soldati israeliani; e poi ha specificato: mani, piedi, un corpo intero fino al bacino... parleremo un’altra volta del perché si è avventurato così profondamente dentro questa fogna, ma dobbiamo almeno dire che di questo si tratta, di un essere repellente, che fa del male più che altro a se stesso, mostrando i recessi meno presentabili di una cultura aliena, nemica, pericolosa per l’essenza stessa della faticosa costruzione della civiltà umana. Voglio ancora vedere che qualcuno venga a dirmi che gli Hezbollah sono un partito politico, un'importante organizzazione umanitaria che fa del bene ai poveri sciiti, che la loro è una realtà con la quale bisogna interloquire... ma interloquire è un verbo che non ha a che fare con l’orrore autistico di chi commercia pezzi di corpo.
Gaza: abbiamo visto la disperazione dei Palestinesi rimasti senza elettricità e che si battono per pane, dichiarano. Intanto, crediamo di più alle fonti israeliane che sono sempre controllabili secondo le regole dell’informazione democratica: esse ci dicono che il numero di chilowatt ancora forniti a Gaza è pari ai due terzi. La scelta di mostrare la sofferenza tipica di una grande crisi umanitaria, che gli esperti israeliani sostengono essere lontana dalla realtà, che pur rimane difficile, dipende da una scelta del potere di Hamas che vuole inasprire le condizioni per sollevare l’odio e soprattutto a raccogliere il consenso internazionale.
Io sono contro ogni e qualsiasi teoria del complotto, quindi comunque vedo che la gente soffre, e dò il beneficio di inventario all’innocenza almeno di quella parte che non ha votato per Hamas alle elezioni scorse. Non molti per la verità, e semmai perseguitati da una maggiornaza aggressiva e che si precipita sempre ai rally indetti dai loro irriducibili capi. Una cosa sola si può dire senza fallo: c’è una strada accertata e sicura per far smettere le sanzioni contro la gente di Gaza: smettere di lanciate missili Qassam di Sderot. A chi di voi mi scrive che non conosce il numero dei morti causati dei missili palestinesei, sappia che sono stati finora dieci, non pochi per una cittadina di 24mila abitanti, e che i feriti sono 433 e le persone in stato di shock post-traumatico migliaia. La gente che vive nell’ambito del tiro dei Qassam ammonta a un milione e novecentomila persone. La vita economica è un disastro, gli affari chiudono uno dopo l’altro. Le scuole, gli ospedali, i trasporti, tutta la vita civile è sommersa dalla miseria e dallo shock clinico. Non si tratta di bombe carta: si tratta di un’invenzione eccezionale fatta dagli Hezbollah prima che dagli uomoni di Hamas: la guerra asimmetrica in cui non metti a rischio neppure il tuo terrorista suicida per colpire la popolazione civile. E poiché usa la propria popolazione civile per coprirsi, alla fine chi cerca di difendersi riceve il biasimo di un mondo ottuso e cieco.
* nella foto: Shlomi Aragon nella camera del figlio (Sderot), colpita da un Qassam la settimana scorsa. Sua moglie, trascinando il figlio fuori dalla stanza per salvarlo, è rimasta ferita alla testa.
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