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A seguito della lettera inserita ieri nella rubrica, riceviamo dal sig.Giorgio una sua risposta, che volentieri pubblichiamo. La facciamo seguire dalla mail ricevuta da una nostra lettrice che vive in Israele. Effettivamente ho la conferma che criticate senza leggere: Mi sono rivolto con il ''TU'' perche' parlavo al ''Sito''. Non immaginavo del resto che esistesse qualcuno che potesse chiamarsi Takinut!!! Io comunque vi do il mio nome, cognome e la mail (non conosco questo Giorgio che scrive sul Manifesto), voi vi nascondete dietro i nickname!!!! Caro Marco, se abiti in Israel ci possiamo vedere perchè io ci vengo spesso, sai mia figlia abita a Gerusalemme... Ti dirò che i tuoi amici li conosco bene e, soprattutto, li ho conosciuti prima che ci fosse il muro di separazione perchè venivano spesso a lasciare i loro messaggini. Mi ricordo che nel 2002 prendere l'autobus era un grosso azzardo, perchè i tuoi protetti facevano visite frequenti e procuravano molti guai. Mia figlia prende molto spesso il 19, autobus preferito dai kamikaze, ma per fortuna esiste un muro che ha drasticamente ridotto il numero degli attentati. Di quale pace parli, se i tuoi amici vengono con il solo scopo di seminare il panico uccidendo il maggior numero di civili possibile? Credi veramente che ci siano giustificazioni per gli omicidi suicidi? Sarebbe interessante una tua risposta, senza naturalmente cominciare con la retorica della disperazione, ma una risposta con argomenti validi, documentati e soprattutto lontani dalla solita aria fritta. Ciao Ester bat Avraham |
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