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La Repubblica Rassegna Stampa
19.01.2008 Il fratello di Tariq Ramadan vuole lapidare le adultere, denunciato, viene assolto a Ginevra
l'articolo è corretto, altro miracolo a Rep !

Testata: La Repubblica
Data: 19 gennaio 2008
Pagina: 17
Autore: Franco Zantonelli
Titolo: «Licenziato perchè difese la Sharia, indennizzo al fratello di Ramadan»

Secondo miracolo a REPUBBLICA ! Dopo l'articolo di Bernardo Valli dall'Iraq, ecco una cronaca corretta da Ginevra di Franco Zantonelli sul processo al fratello di Tariq Ramadan che vuole lapidare le adultere e condanna i malati di Aids. Non conoscevano ancora le prodezze del fratello, non c'è che dire, una bella famiglia. L'articolo è a pag.17, con il titolo "Licenziato perchè difese la Sharia, indennizzo al fratello di Ramadan".

GINEVRA - La città di Ginevra dovrà indennizzare con un milione e 200 mila franchi Hani Ramadan - fratello del più famoso Tariq - e direttore del Centro islamico della città, per ingiusto licenziamento. Nel 2002 fu cacciato dal suo posto di insegnante di francese dopo che in una dichiarazione a Le Monde, difese la lapidazione delle adultere ed il taglio della mano dei ladri.
I due fratelli Ramadan sono nipoti di Hasan al Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, per lungo tempo fuorilegge in Egitto, per il suo radicalismo. «La lapidazione è terribile, ma dà la misura di una colpa che è di una gravità estrema», scrisse, nel settembre del 2002, intervenendo ad un forum sull´edizione online di Le Monde, Hani Ramadan. Per poi precisare che la lapidazione «costituisce una punizione ma anche una forma di purificazione». Poi rincarò, aggiungendo, testualmente, che «la natura della pena corrisponde alla natura del peccato». Di conseguenza è giusto mozzare la mano ai ladri e lapidare chi si dà un «piacere illegittimo». In un´altra occasione, sul sito del Centro Islamico di Ginevra, Hani Ramadan ebbe parole dure anche, contro i malati di Aids. «Vengono contaminati coloro che si espongono ad un comportamento deviante», arrivò a sostenere. Affermazioni inaccettabili, per il governo del Cantone di Ginevra che, da una ventina d´anni, annoverava Ramadan tra i docenti di francese della scuola di Meyrin, una località della periferia ginevrina. Di conseguenza, prima lo sospese, quindi lo licenziò.
«E´ vittima del clima di islamofobia, provocato dall´11 settembre», lo difesero i quasi tremila ginevrini che sottoscrissero un appello a favore della sua reintegrazione nell´insegnamento. Ramadan, dal canto suo, si difese sostenendo durante un´intervista televisiva, che se avesse saputo che non era autorizzato a fare quelle dichiarazioni, le avrebbe evitate. L´altro ieri, tuttavia, il Tribunale amministrativo di Ginevra ha definito «una misura sproporzionata» il licenziamento, costringendo le autorità ad indennizzare l´ormai ex-docente. A Ramadan toccheranno 2 anni di stipendio, oltre alle spese legali. Secondo il quotidiano Le Matin alle casse pubbliche questa vicenda finirà per costare un milione e 200 mila franchi, oltre 700 mila euro. «È il prezzo della democrazia, ma anche di legislatori che fanno leggi aberranti», ha commentato, sconsolato, il deputato liberale, Pierre Weiss, che si toglie, tuttavia, la soddisfazione di definire Ramadan "Monsieur lapidation".

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