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Si doveva o no bombardare Auschwitz ? 16/01/2008
Cari amici, quando, visitando "Yad vashem",  Bush ha detto "Dovevamo bombardare Auschwitz", ha detto una
grossa  corbelleria. Sì proprio una grossa corbelleria e ciò perché il
bombardamento di Auschwitz

  1. Avrebbe risparmiato ai nazisti di
compiere "in toto" simili azioni infami e vergognose.

  2 .Avrebbe reso gli Americani corresponsabili del massacro di tanti innocenti e i
nazisti lo avrebbero  sbandierato al mondo, come hanno fatto col
massacro delle  Fosse di Katyn, operato dai sovietici.

  Grave è anche la frase, perché sta a significare che gli Americani o tutti gli
Alleati erano perfettamente a conoscenza dei campi di sterminio e della
loro localizzazione e non hanno denunciato al mondo simili orrendi
crimini.

  Una prova in merito sulla conoscenza della localizzazione
dei campi, la si ha sulla questione del bombardamento di Buchenwald,
avvenuta nell'agosto del 1944, poche settimane prima che arrivasse da
Trieste un convoglio di circa 200 partigiani italiani. Fra questi c'era
mio padre e fra gli altri il dott. Fausto Pecorari, che sopravvisse a
quegli orrori ed ebbe l'onore di essere Membro della Consulta e Vice
Presidente della Costituente (anche se è ampiamente dimenticato).


Ebbene questo bombardamento, fra le altre cose, causò gravi ferite alla
principessa Mafalda di Savoia, colà reclusa. Con la scusa di operarla
il chirurgo nazista di Buchenwald prolungò inutilmente l'operazione in
modo da provocare la morte della principessa. Il medico nazista fu
rimproverato da un suo collega cecoslovacco detenuto nel campo e
presente all'intervento, perché l'operazione doveva essere fatta in un
altro modo. Questa testimonianza fu pure resa nel processo che portò
alla condanna a morte del chirurgo nazista.

  Ma intanto circa due settimane dopo questo crimine, arrivarono i partigiani triestini
deportati. Il medico cecoslovacco informò il dott Pecorari del fatto e
indicò dov'era la tomba: su di essa era scritto "Frau Weber".

  Finita la guerra il dott. Pecorari, dopo essere rimpatriato, si recò subito a
Roma dal principe Umberto per comunicargli la ferale notizia.


Sebbene  mi sono dilungato un po' sui fatti, il nucleo del discorso è
che il  bombardamento alleato dei campi di concentramento e sterminio
non  migliorava per niente la situazione dei detenuti, ma caso mai ne
accelerava la fine degli stessi.

  Per questo torno a ribadire che se
Bush ha detto una frase simile, ha detto una grande corbelleria.


Saluti

  Dario Bazec

Ha letto l'opinione di Elie Wiesel pubblicata domenica ? Ci farebbe piacere se
la valutasse con attenzione.
redazione IC


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