La fuga dei nazisti Mengele, Eichmanm, Priebke, Pavelic da Genova all'impunità Andrea Casazza il melangolo 16 euro
Il libro prende avvio dalla notizia dell'apertura degli archivi del centro di immigrazione di Buenos Aires avvenuta nella primavera del 2003. Una desecretazione legata a filo doppio alla pubblicazione negli Stati Uniti equndi in Argentina del saggio dello storico e giornalista Uki Goni Operazione Odessa , che accende i riflettori anche su Genova. La città viene indicata quale luogo di passaggio, soggiorno e imbarco di alcuni dei più noti e sanguinari ufficiali delle SS, di collaborazionisti francesi e croati. Nel periodo che va dalla fine del 1948 agli inizi del 1951, sono transitati criminali come Ante Pavelic, duce degli ustascia, Josef Mengele, il medico della morte, Adolf Eichman, pianificatore della soluzione finale , Klaud Barbie, il boia di Lione , Erich Priebke, il capitano delle SS responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine. Di ciascuno vengono ora riscostruite le modalità di arrivo e di doggiorno a Genova, i dettagli della partenza e della successiva latitanza, spesso dorata, nell'Argentina di Peron. Attraverso l'analisi dei documenti si alza così il sipario sulla complicità della Chiesa cattolica nelle fughe, mettendo in evidenza come, ad occuparsi dell'accoglienza e delle formalità di imbarco, siano stati dei sacerdoti.