Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Corsi da manager per le madri musulmane la Gran Bretagna spera siano loro a fermare i figli attratti dal terrorismo fondamentalista
Testata: Corriere della Sera Data: 07 gennaio 2008 Pagina: 15 Autore: Guido Santevecchi Titolo: «Londra, corsi da manager per le madri degli islamisti - L'estremismo si vince a scuola E in casa»
Da pagina 15 del CORRIERE della SERA del 7 gennaio 2007, una cronaca di Guido Santevecchi
LONDRA — Ferita dagli attacchi terroristici del luglio 2005, la società multiculturale britannica cerca nuovi sistemi creativi per contrastare l'estremismo islamico. L'ultima idea del governo è di mandare le donne musulmane a corsi di leadership, autostima, affermazione della propria volontà, modellati su quelli che le grandi aziende del Ftse 100 (le cento società più capitalizzate quotate alla Borsa di Londra) organizzano per i manager. Con un approccio da dirigente convinto delle proprie capacità, le donne affronteranno i fanatici nella comunità. Questo almeno è il progetto di Hazel Blears, ministro per le Comunità. La signora Blears vuole impiegare nel piano una parte dei 70 milioni di sterline (100 milioni di euro) che il governo ha stanziato per il contrasto all'estremismo. Il ministero dell'Interno stima che tra i quasi due milioni di cittadini britannici di fede musulmana ci siano almeno 10 mila sostenitori e simpatizzanti di Al Qaeda e di altri gruppi terroristici. E tra questi almeno 2 mila sarebbero legati a cellule pronte a colpire. Ma, come si è scoperto studiando i casi dei quattro kamikaze che si sono fatti saltare nella metropolitana di Londra, si tratta di figli di famiglie apparentemente integrate, che magari possiedono una lavanderia, giocano a cricket, fanno gli insegnanti elementari. Però a un certo punto si isolano dalle famiglie, entrano in contatto con predicatori dell'odio e si trasformano. Secondo il governo, se le madri, le sorelle, le fidanzate fossero sensibilizzate e istruite, potrebbero fare molto per impedire la deriva estremista. La Blears è convinta che le donne abbiano un potenziale non utilizzato per diventare la voce della moderazione all'interno delle comunità prese di mira dagli arruolatori del fanatismo. Oltretutto le statistiche rilevano che la metà delle cittadine musulmane non hanno mai lavorato, sono confinate a casa e il governo crede che migliorando la loro istruzione, dando loro prospettive di impiego, crescerà anche la loro influenza nelle famiglie. Così alle donne islamiche del Regno Unito saranno offerti periodi di studio in imprese, che permetteranno di vivere a contatto con uomini d'affari, anche con atleti di successo, dai quali assorbiranno una mentalità vincente. Alcuni dei corsi saranno diretti da attori che reciteranno la parte di radicali impegnati a diffondere il verbo jihadista. Le tecniche di autostima serviranno alle madri a far sentire la loro voce, anche in modo forte, per convincere i figli a non cedere. Una fonte governativa ha spiegato al Sunday Times: «Di fronte ai sistemi sempre più sofisticati e subdoli dei terroristi bisogna dare alla maggioranza silenziosa una voce più forte e autorevole, una preparazione a resistere e a mettere in guardia contro i messaggi di divisione e odio». Il progetto ha provocato reazioni contrastanti. Il Muslim Council accusa il governo di voler trasformare le donne in spie: «Prima hanno tentato con i nostri imam, ora vogliono arruolare le nostre donne». Il Muslim Women's Network invece è favorevole: «Si tratta solo di istruire le donne a conquistarsi un ruolo nella società». La battaglia per conquistare «cuori e menti», di cui Gordon Brown parla per segnalare una nuova strategia rispetto alla risposta solo di polizia di Tony Blair, coinvolge anche il Foreign Office. Il ministro degli Esteri David Miliband ieri ha annunciato un « diplomatic surge »: un aumento del 30 per cento del personale diplomatico in Medio Oriente e nel Sud dell'Asia. È la via britannica, che ha cancellato l'espressione «guerra al terrorismo» e rimodella anche il termine «surge», usato dall'amministrazione Bush per definire l'invio di migliaia di soldati in più nelle strade di Bagdad. Ma anche i marines stanno avendo successo.
Il breve commento di Santevecchi:
Il primo segnale che la strategia del governo può risultare efficace viene proprio da chi la critica. Il Muslim Council of Britain sostiene che l'obiettivo è trasformare in spie le donne islamiche. Naturalmente non è vero: i servizi segreti non vanno in giro a raccontare come pensano di inserire informatori tra i ranghi del nemico. MI5 e MI6 hanno i loro sistemi di reclutamento che non somigliano a questo progetto di istruzione pubblico per le ragazze della comunità musulmana del Regno. Il punto è che il sistema del multiculturalismo ha portato anche a un'autoseparazione di una parte della comunità islamica, che tiene la metà delle sue donne in casa, senza permettere loro di lavorare. Sottomesse e silenziose, mentre i predicatori dell'odio irretiscono i giovani. Secondo il vescovo anglicano di Rochester, che è pachistano e ha anche molti parenti islamici nella sua famiglia, ci sono aree dell'Inghilterra dove i cristiani non si possono avventurare, per paura. Istruzione, corsi manageriali per figlie, sorelle, madri dell'Islam britannico magari non batteranno da soli l'estremismo, ma sono comunque una buona cosa.
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