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Luciano Tas
Le storie raccontate
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Contro la danza del ventre e altre danze 03/01/2008

CONTRO LA DANZA DEL VENTRE PER UNA PACE STABILE E UNA DEMOCRAZIA POPOLARE

 

 

Il mondo trema. La più grave crisi nella storia dell’esistenza umana, minaccia di porre fine a questa tormentata esistenza.

 

Dopo la coraggiosa posizione presa ufficialmente dall’Egitto per denunciare il furto culturale, economico, religioso, politico compiuto da Israele nell’organizzare e far svolgere un Festival della Danza del Ventre, sacro e massimo simbolo del mondo islamico, si annuncia imminente analoga posizione diplomatica dell’Argentina nei confronti dell’Italia che negli ultimi anni ha organizzato numerosi Festival del Tango. E il tango, si sa, esprime il meglio del Paese sudamericano. Non può dunque impunemente essere brandito in  altra sede.

 

Non c’è  dubbio che il momento sia grave, né potremmo immaginarne uno peggiore.

 

Si teme che sia imminente anche un passo diplomatico di Vienna nei confronti di oltre cento paesi. Una protesta-ultimatum che ci impone di smetterla con il valzer, senza alcun dubbio emanazione della vera anima austriaca, bagnata dal Danubio, naturalmente quello blu.

 

Il precipitare della situazione (con la minaccia di analoga iniziativa dell’Ungheria, le cui ciarde sono troppo spesso risuonate all’estero) vede la stessa Italia accingersi ad inviare osservatori in diverse parti del mondo per assicurarsi che in nessun paese si osi praticare danze come il Saltarello, il Trescone, il Bal do Sabre, la Pizzica, la Tarantella, la Tamurriata, né le ieratiche danze sarde.

 

Il Consiglio di Sicurezza si è riunito d’urgenza per esaminare il da farsi. Ma gi Stati Uniti hanno già minacciato di intervenire per conto loro a tutela internazionale delle loro musiche e danze, dagli Spiritual al non dimenticato boogie-woogie, al rock-and-roll (mentre è contestata la terra d’origine della Macarena) alle Follie di Broadway.

 

Mentre si sta svolgendo la seduta straordinaria del Consiglio di Sicurezza, Raul Castro ha minacciato di sanzioni economiche gli Stati UUniti per lo sfruttamento, tipicamente capitalistico, imperialistico e sionista della Rumba.

 

Incerti altri paesi latino-americani, a loro volta riuniti in Assemblea plenaria per decidere la proprietà e i diritti d’uso del Cha Cha Cha. Ma proprio all’apertura dei lavori sono incominciati scontri a fuoco tra i delegati.

 

“La musica uccide”, quindi l’opinione dei teocon e teodem (che già si sono pronunciati a favore del ballo di ogni coppia in stanze separate e non contigue) che hanno però raggiunto un accordo: un manifesto di condanna contro Israele e le lobbies ebraiche di tutto il mondo incivile, e di auspicio che d’ora in poi la Danza del Ventre possa diventare una meno impura Danza delle Orecchie (purché tappate con la cera made in Middle East).

 

 

Luciano Tas

 

P.S. Ricevo ora un avviso di garanzia perché nei miei anni giovanili ho addirittura vinto una gara di tango

 

 

 


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