Susan Sontag: Ebrea? Americana? No thanks. Sono una ricca borghese.
Nell'intervista sulle Pagine di Cultura del Corriere di sabato 22 giugno 2002 Susan Sontag ha dichiarato il suo rifiuto ad un attaccamento al clan ed ad un sentimento tribale, sia per quanto riguarda il suo essere ebrea, sia per ciò che concerne il suo essere americana. Ha poi rivelato di non apprezzare due autori, anche loro ebrei ed americani, quali Saul Bellow e Philip Roth. Li ha criticati trovando il pretesto nella loro provenienza da famiglie di emigranti poveri, mentre lei invece viene da una famiglia di ricchi borghesi. Oltre ad uno snobismo smisurato del quale forse neanche si rende conto, sarà proprio lì il nocciolo che spiega l'autolesionismo dell'Occidente a partire da Karl Marx? I figli viziati ed annoiati dei ricchi borghesi avranno inventato risposte masochiste per liberarsi dal senso di colpa che provano per la loro posizione di privilegio?
Dittatura del proletariato, correttezza politica e multiculturalità, anziché contribuire a correggere i difetti dell'Occidente, hanno dimostrato di essere parte integrante della distruzione di ciò c'è di meglio nella nostra civiltà.
Sandra Giovanna Giacomazzi
|