Alla cortese attenzione di Luca Fiori
Con riferimento all´ articolo: “Quel muro di discordia tra i colori della Terra Santa”
Gentile Sig. Fiori,
la prego di scusarmi se oso darLe un paio di suggerimenti circa l´ articolo succitato, con la speranza di non dover piú leggere in futuro stronzate di tal genere.
Le faccio cortesemente notare che la sciarpa bianco-nera di quel barbaro assassino di Yasser Arafat è stato il simbolo di coloro che hanno portato a compimento i piú efferati attentati terroristici degli ultimi 60 anni, attentati nei quali hanno perso la vita migliaia di civili innocenti. Una sciarpa le cui varianti di colore successive ad altro non hanno contribuito che a seminare odio e a spargere sangue. Le armi in dotazione all´ IDF, ossia l´ Esercito di Difesa Israeliano non sono i Kalashnikoff, bensí M16 made in USA. I Kalashikoff Lei li puó aver magari visti portare da coloro che in quel di Betlemme e dintorni seminano il terrore imponendo la conversione forzata all´ islam, ai suoi di Lei correligionari. I “ragazzini” che salgono sugli autobus per visionare i documenti sono soldati che al fine di garantire la sicurezza, rischiano quotidianamente la vita nell´ esercizio della loro primaria funzione, quella cioè di impedire il contrabbando di armi, esplosivi ed altri strumenti di morte da e per quei covi di serpenti che Lei avrá avuto modo di visitare. Ecco che magari questi soldati possono benissimo avere delle ottime ragioni per impedire il transito a determinati individui e se Lei, il Ministro & Co. avete avuto la fortuna di poter tornare incolumi e senza un graffio da questa emozionante esperienza, è proprio grazie al loro diligente lavoro. Lei & Ministro & Co. dovreste rendere grazie pubblicamente all´IDF invece di farlo apparire una gang di teenagers armati e lunatici che a Gerusalemme ci vanno per “commuoversi” innanzi al Muro del Pianto. Inutile dire che l´ accostamento “Muro del Pianto-muro dell´ odio” (si ricordi che la barriera difensiva Israele se l´e dovuta costruire per potersi difendere dagli assalti di criminali senza scrupoli, non per boicottare i bottegai piagnucolosi di Betlemme!) lo trovo talmente disgustoso e privo di logica, che mi chiedo se non sarebbe meglio per Lei una visita psichiatrica. Mi permetto inoltre di farLe notare che i pellegrini non sono calati per via del “muro”, bensí per il semplice fatto che l´ ondata di violenza scatenatasi dallo scoppio della seconda intifada (durante la quale le sciarpette di vari colori facevano a gara su chi riusciva a massacrare piú civili ebrei-israeliani possibili) li deve avere in qualche modo scoraggiati, tutto qui. Quello che lei cita come “terzo luogo sacro dell´ islam” (moschea di AlAqsa immagino intendesse, comunque non importa…) è un caposaldo dell´ ideologia jidahista islamica, caro il mio Sig. Fiori. Prima della seconda intifada (guarda caso nota come intifada di AlAqsa), benché all´ interno di essa venisse propagandato odio, odio e ancora odio nessuno si sarebbe permesso di asserire una minchiata del genere. Gerusalemme è 100% ebraica, dia ascolto a me. Non esistono qui in Terra d´ Israele “terzi luoghi santi dell´ islam” e mai potranno esisterne. E per quanto riguarda poi la pace le assicuro che non ci potrá essere fino a che i palestinesi non si decideranno a demolire il proprio muro dell´ odio
Con questo Suo articolo Lei non è d´aiuto a nessuno e Le auguro che alla prossima visita in Israele Le venga timbrato accidentalmente il passaporto.
Questo è tutto e la saluto.
Paolo Scanferla – Jerusalem
PS: non mi sono nemmeno preso la briga di commentare il secondo articolo, spero non me ne vorrá.