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La Repubblica Rassegna Stampa
30.12.2007 Susan Sarandon richiamata all'ordine
con i < pacifisti > mica si scherza

Testata: La Repubblica
Data: 30 dicembre 2007
Pagina: 19
Autore: Alberto Mattone
Titolo: «"Sarandon, così aiuti i coloni israeliani"»

Susan Sarandon tradisce la causa dei "pacifisti" ? Si, perchè è andata all'inugurazione di una gioielleria di New York, il cui proprietario, Lev Leviev, un magnate dell'industria diamantifera, viene considerato uno "sponsor dei coloni". Lo riprendiamo da REPUBBLICA, pubblicando anche la pagina con le immagini, nella cronaca da Gerusalemme di Alberto Mattone. Il quale scrive nel solito stile del quotidiano romano, si vedano le ultime righe dove Mattone scrive La sollecitano a stare al fianco dei palestinesi per salvare le comunità dall´esilio dalla propria terra. Esilio ? Susan Sarandon dovrebbe, se potesse, salvarli dal fondamentalismo e dal terrorismo, sua diretta propaggine, alltrochè !

"Sarandon, così aiuti i coloni israeliani"

 
L´attrice contestata per i rapporti con Lev Leviev, re dei diamanti
 
 
 
Betlemme, lettera alla star del cinema accusata di tradire la causa del pacifismo
 
ALBERTO MATTONE

DAL NOSTRO INVIATO
GERUSALEMME - «Rompi i legami con chi ruba la terra ai palestinesi e vuole ridurci in un regime di apartahid. Non tradire la tua storia, che ti ha portato a coraggiose prese di posizione contro la guerra in Iraq e in Vietnam e a favore della pace in Medio Oriente». La destinataria della lettera è Susan Sarandon, star di Hollywood da sempre politicamente impegnata. La missiva, rispettosa ma piena di sconcerto, è stata spedita da Betlemme da due importanti leader di organizzazioni che lottano contro l´occupazione dei Territori. Il motivo di tanta indignazione è la partecipazione dell´attrice americana all´inaugurazione, a New York, della nuova gioielleria di Lev Leviev, il magnate dei diamanti, terza persona più ricca di Israele e finanziatore degli insediamenti più discussi in Cisgiordania, tra cui Ma´ale Adumim e Har Homa.
La polemica dei palestinesi è uno schiaffo per la Sarandon, pacifista e di sinistra, premio Oscar nel 1995 come migliore attrice nel film «Dead man walking» per la magistrale interpretazione di suor Helen Prejean, paladina della lotta contro la pena di morte. Manifestando un sentimento di delusione diffuso in queste settimane in Cisgiordania contro l´attrice, Mohammed Katib e Sharif Omar, rispettivamente leader della Commissione popolare contro il muro e gli insediamenti di Bil´in, e dell´Organizzazione per la difesa della terra di Jayyous, hanno inviato una lunga lettera alla Sarandon pubblicata dall´Agenzia palestinese Ma´an. Nella missiva le chiedono di recidere i legami Leviev, amico di Putin e re dei diamanti del Sudafrica, «una persona che finanzia quegli insediamenti illegali» che stanno mettendo a rischio il processo di pace iniziato ad Annapolis.
Non sono estremisti di Hamas a rivolgersi all´attrice. I due attivisti, infatti, ricordano che il giorno dell´inaugurazione della gioielleria, il 13 novembre, «a New York c´erano molti pacifisti americani a manifestare in strada». «Siamo davvero dispiaciuti che lei abbia accettato l´invito di Leviev - dicono alla Sarandon -. Quest´uomo contribuisce a costruire insediamenti israeliani che vanno contro tutte le leggi internazionali. Sta distruggendo le coltivazioni e gli uliveti che da secoli danno sostentamento ai nostri villaggi di Bil´in e Jayyous». E aggiungono: «Siamo legati a questa terra, i nostri nonni sono nati qua, noi abbiamo giocato sotto questi ulivi, ma tutto questo finirà a causa dei coloni».
I due attivisti palestinesi ricordano che la loro battaglia «non violenta» è iniziata tre anni fa, e ha avuto il sostegno di molti pacifisti israeliani. Citano le duecento manifestazioni contro gli insediamenti, durante le quali sono state ferite oltre ottocento persone.
La polemica è già arrivata negli Stati Uniti. E ha costretto il manager dell´attrice a replicare alle accuse. «La Sarandon - ha affermato - non ha alcun legame con Leviev». I palestinesi, però, non si accontentano. Chiedono all´attrice di recidere i rapporti con il magnate dei diamanti, proprio in nome della sua storia di pacifista. La sollecitano a stare al fianco dei palestinesi per salvare le comunità dall´esilio dalla propria terra. E la invitano in Cisgiordania: «Venga a vedere di persona cosa sta succedendo - le scrivono -. La nostra gente sarà felice di accoglierla».

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