Ancora solidarieta’ per Ehud , Gilad ed Eldad. E’ da piu’ di un anno che chiediamo dalle pagine di Informazione Corretta solidarieta’ per i tre soldati israeliani, Ehud Goldwasser, Gilat Shalid ed Eldad Regev ancora prigionieri di Hamas e Hezbollah,(ricordiamo l’accorato appello di Debora Fait , Il recente articolo di Elena Lattes, e anche sull’Opinione l’articolo di Dimitri Buffa.....) su cui e’ calata ingiustamente una cortina di silenzio, una specie di congiura di una comunita’internazionale cosi’ prona e solerte a perorare la liberazione di altri prigionieri ma cosi’ sorda ed insensibile alla sorte dei tre soldati israeliani. Per non parlare dei media la cui malafede e’ sotto gli occhi di tutti e che con ipocrisia hanno taciuto e tacciono, tranne qualche rara eccezione.
Niente e’ peggiore del silenzio, perche’ il silenzio e’ un’offesa alla Giustizia, e’ l’indifferenza verso il dolore e la sofferenza altrui, camuffato dall’ipocrisia del protocollo di chi promette ma solo a parole un aiuto che non e’ mai arrivato, una solidarieta’ che non c’e’ mai stata: solo un’assoluta sordita’ come risposta all’accorata perorazione dei familiari venuti in Italia a parlare con i potenti, per non lasciare nella loro disperazione nulla di intentato.
Ma il silenzio e’ anche complicita’ con chi li detiene e chi li detiene sono dei terroristi che negano loro i piu’ elementari diritti umani sanciti dalla Convenzione di Ginevra. Se questa e’ la scelta della stampa e degli uomini di governo allora non ci vengano a parlare, di civilta’, di democrazia e di certezza del diritto, perche’ essi sono dall’altra parte, per la negazione di questi valori.
E, quando in un attimo di scoraggiamento , sentiamo le nostre forze vacillare, ecco che leggiamo l’intervista di Umberto De Giovannangeli al padre di Shalit sull’Unita’ di oggi, allora ci ricarichiamo le batterie e si ritorna a sperare che la Giustizia alberghi pure da qualche parte.
Ora vogliamo sapere dove sono, reclamiamo dai media l’attenzione che ci spetta sul loro rapimento, che se ne parli una volta tanto, perche’ da parte nostra non ci sara’ mai la resa fino a che non ci verra’ data una risposta! Avevamo pensato persino di riscrivere a Giorgio Napolitano e lo facciamo ora tramite I.C. perche’ come Presidente della Repubblica Italiana e come arbitro autorevole al di sopra delle parti interceda a loro favore, nella comune convinzione che l’Italia sicuramente e’ in grado di influenzare l’opinione pubblica internazionale per la liberazione dei tre soldati israeliani, forte del suo importante ruolo di presidenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU fino alla fine di dicembre, e di cui sara’ membro non permanente per tutto il 2008.
Piera Prister Bracaglia Morante