"Se uno stato appartiene a una sola religione le altre fedi si trovano discriminate", così ha sentenziato Mons. Sabbah.
Ritengo, e a ragion veduta, che questo discorso dovrebbe farlo prima di tutto ai suoi amici palestinesi che hanno imposto la shari'a e hanno costretto non pochi cristiani a fare professione di fede musulmana o in alternativa a fuggire dalle città dove quei nuclei cristiani vivono dai tempi di Gesù Cristo. Perché, invece che rivolgersi a Israele non si rivolge prima ai palestinesi, visto che egli è arabo e loro amico?
Se è stato negato il visto a dei sacerdoti cattolici, "audietur altera pars", bisognerebbe sapere il motivo che ha indotto le autorità israeliane ad agire così, prima di giudicare.
In quanto al fatto che nella costituzione israeliana dovrebbe essere dichiarato che Israele è uno stato democratico, perche gli arabi israeliani non vanno a provare quanta democrazia trasuda nei paesi arabi. Ci sarà ben stato un motivo per cui quegli arabi sono rimasti in Israele. O no?
lettera firmata