Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Le truppe inglesi lasciano Bassora lasciando campo libero alla violenza delle milizie sciite ?
Testata: Corriere della Sera Data: 17 dicembre 2007 Pagina: 13 Autore: Michele Farina Titolo: «Bassora, il massacro delle donne senza velo»
Dal CORRIERE della SERA del 17 dicembre 2007:
Nour di certo non festeggia. Sul corpo ha ancora le cicatrici di due proiettili 9 millimetri. In diretta tv c'è la parata dei gipponi con lo stemma iracheno e i soldati baffuti in piedi che sfilano per Bassora, la sua città, la capitale del Sud sciita che gli inglesi formalmente «consegnano» alle autorità locali. In una di quelle strade nel-l'estate 2005 i miliziani di un gruppo senza nome (probabilmente L'Esercito del Mahdi) scaricarono Nour, interprete trentenne di un giornalista americano freelance che indagava sulla corruzione nella polizia. Punita per «collaborazionismo ». Perché girava con uno straniero. Le lasciarono due fori da 9 millimetri, credendola morta, dopo aver rapito e ammazzato lui. Bassora non è migliorata. Secondo un sondaggio sulla Bbc solo il 2% dei 2 milioni di abitanti crede che gli inglesi abbiano reso più vivibile la Venezia del Golfo, l'unica città irachena sul mare, dove dal 2003 hanno sacrificato la vita oltre cento soldati di Sua Maestà. Il 70% di Bassora spera che via gli stranieri tutto diventi più sereno. Nour non ci crede. Perché dovrebbe? Gli inglesi hanno già abbandonato la città. Da mesi. Forse anni. Smettendo di pattugliarla, ritirandosi nella base all'aeroporto. L'hanno lasciata alle milizie sciite che si contendono il potere. Il risultato? «Nuovo terrore nelle strade di Bassora», titola il britannico Sunday Times. Marie Colvin ha passato alcuni giorni in città, muovendosi con il vestito lungo delle donne irachene. Il suo articolo comincia con 48 cadaveri, 48 donne assassinate negli ultimi sei mesi. La loro colpa? Girare a capo scoperto, mostrarsi con un ragazzo, lavorare come Nour con gli stranieri. Crimini irrisolti. I delitti d'onore aumentano in ogni parte dell'Iraq. Anche nel pacificato Kurdistan (255 vittime secondo l'Onu nella prima metà del 2007). Bassora detiene il record delle milizie. Tutte sciite, tutte oscurantiste e fameliche. Dall'Esercito del Mahdi di Moqtada al-Sadr alle bande del partito della Virtù (Fadila) alle Brigate Badr braccio armato del Siic (Supremo Consiglio Islamico Iracheno) degli Hakim. «Sono meglio armate di noi» racconta il nuovo capo della polizia, Jalil Khalaf, incontrando Colvin. Nel suo ultimo rapporto ne ha contate 28. Ventotto milizie diverse. E sette tentativi per assassinarlo: «Sono da Guinness? » ha scherzato regalando alla giornalista il suo Corano e affidandola a 4 automezzi della polizia per scortarla presso la famiglia che la ospitava. Il miglior albergo della città, il Qusr Al-Sultan, non è sicuro neppure per il capo ispettore della Finanza inviato dal primo ministro Al-Maliki a Bassora per un rapporto su porti e frontiere. L'hanno rapito in camera. Uomini scesi da otto pick-up. Iyad Ahmed stava investigando su 653 auto rubate in pieno giorno da una zona franca internazionale i cui funzionari sono legati alle Brigate Badr (quindi al Siic, partito di maggioranza relativa nel Paese). Ha scoperto che 90 auto erano servite in omicidi, 35 in attacchi suicidi. L'hanno picchiato a sangue. Ahmed è libero grazie all'intervento del comandante del-l'Esercito. Maniere forti? No, la promessa di un «regalo» in denaro. Ecco, questa è la città che ieri in diretta tv salutava il formale «addio» degli inglesi tra le bandiere. Alla base presso l'aeroporto, dove sono rinchiusi gli ultimi 4.500 soldati di Sua Maestà (a primavera saranno dimezzati), il ministro degli Esteri arrivato da Londra ha detto: «Il nostro obiettivo era un Iraq governato dagli iracheni per il bene di tutti gli iracheni ». David Miliband ha ammesso che a Bassora «non scorrono latte e miele». Qui la mia amica Nour gli farebbe un bell'applauso. Di scherno.
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