Pubblichiamo due lettere inviate al Corriere della Sera dopo l'attacco a Magdi Allam (si veda IC del 16.12.2007)
Certi intellettuali di casa nostra non si smentiscono mai.
Sono sempre in servizio permanente effettivo per difendere organizzazioni statuali e non, ma tutte a carattere dittatoriale.
Avrei tanto apprezzato il loro "attivismo" anche e soprattutto per condannare gli eccessi da parte palestinese, l'assassinio di Theo van Gogh e difendere Ayan Hirsi Alì.
Roberto Razza Trieste
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Egregio Direttore,
Le scrivo questa lettera per esprimere non soltanto la mia piena solidarietà
a Magdi Allam, nuovamente attaccato in modo vergognoso da persone che
neppure capiscono il significato delle parole "libera stampa indipendente,
ma anche il mio ringraziamento per le importanti notizie che ci fa giungere
con i suoi scritti.
Le persone che lo attaccano sfruttano posti, anche di responsabilità civica,
per portare avanti un disegno politico che poco o nulla ha a che fare coi
valori della democrazia. Basti il fatto che nei convegni da loro organizzati
non viene concesso al pubblico neppure di prendere la parola per porre delle
domande.
Il Corriere, pur talvolta criticato anche dal sottoscritto, si distingue
dagli altri quotidiani nazionali proprio per saper dare spazio a diverse
posizioni. Chi non accetta ciò, come gli attuali (e anche alcuni dei
precedenti) avversari di Magdi Allam, cerca di trasformare l'Italia in un
paese nel quale i principali valori della democrazia, del senso della vita
e, diciamolo pure, della nostra Morale non avrebbero più spazio.
Grazie, egregio Direttore, per aver dato a Magdi Allam la possibilità di
aprire gli occhi a coloro che vogliono e sanno capire e pensare con la
propria testa.
Cordiali saluti
lettera firmata