L’anno 2007 sta per concludersi, chi sara’ nominato “il personaggio dell’anno”? Non possiamo dimenticare che il riconoscimento nel 2001, ando’a Rudy Giuliani, l’uomo dell’anno, la cui fotografia apparve sulla copertina della rivista Time, per l’eroismo dimostrato come sindaco della citta’ di New York colpita al cuore dal terrorismo.
Adesso si sta svolgendo lo stesso sondaggio ed e’ interessante sapere come le persone piu’ illustri abbiano risposto. Laura Bush, prima signora degli Stati Uniti ha dato una risposta che condividiamo e la leggiamo sul “ The Wall Street Journal” del 13 dicembre 2007. Per lei e’ il popolo birmano che merita d’essere definito” il personaggio dell’anno”, un popolo pacifico e coraggioso che quest’autunno e’ sceso numerosissimo, insieme ai monaci buddisti nelle strade, per dimostrare pacificamente contro la dittatura militare che ha risposto invece con la violenza” Ed ha aggiunto: “ Sono rimasta stupefatta e in ammirazione del popolo birmano!” Non tutti sanno che la signora Bush e’ molto attiva sul piano internazionale in difesa del diritto delle donne all’alfabetizzazione e alla salute, una grande ed instancabile esportatrice dei valori della democrazia nel mondo e cio’ che piu’ apprezziamo in lei e’ che lo fa lontano dai riflettori della ribalta, agendo dietro le quinte, con grazia e riservatezza. Ha compiuto ben 14 viaggi, di sua iniziativa all’estero e ha visitato anche l’Afghanistan sin da quando Gli Stati Uniti l’hanno liberato dai Talebani, nel 2001, promuovendo i diritti delle donne. A proposito ricordiamo che in Italia, il ministro Emma Bonino e’ stata la prima in assoluto a denunciare la triste condizione delle donne afgane; ce la ricordiamo, come commissario europeo, anni addietro, accampata sotto una tenda, per giorni, in piazza Montecitorio a Roma, di fronte al Parlamento, chiedendo di essere ascoltata e ricevuta, quando tutto il mondo ce la invidiava, intervistata dalla BBC di Londra e citata dal The Wall Street Journal, tenuta invece vergognosamente all’addiaccio a Roma quando avrebbero dovuto stenderle tappetti rossi sotto i piedi!
Laura Bush e’ molto impegnata in prima persona a difendere la dissidente Aung San Suu Kyi, gia’ premio Nobel per la pace, un premio una volta tanto azzeccato e assegnato alla persona giusta, a colei che ha vinto le elezioni in Birmania ma e’ tenuta agli arresti domiciliari, con alterni rilasci, dalla giunta che ha relazioni strettamente amichevoli con la Corea del Nord, un altro stato repressivo e comunista. E’ questo un modo per tenere sempre viva l’attenzione su un popolo in lotta contro la dittatura militare che affligge la Birmania ( Myanmar) dopo che i media se ne sono occupati di recente, e su cui l’attenzione va affievolendosi proprio perche’ il gran difetto della stampa e’ che e’ fugace ed effimera e dura fintantoche’ una notizia non verra’ soppiantata da un’altra.
Come la First Lady non dimentica quel popolo glorioso, cosi’ anche noi ricordiamoci dei dissidenti che si battono contro tutti gli integralismi e le dittature nel mondo, in Burma come in Iran, in Palestina come nella Corea del Nord e presso tutti quei popoli oppressi e dimenticati sulla terra..
Quella della democrazia e’ una causa vincente: lo sa bene Zarganar, nome d’arte di Maung Thura, il comico dissidente birmano che, come si legge dalla prima pagina del The Wall Street Journal del 18 ottobre 2007, con la sua tagliente satira rappresenta una sfida alla brutale tracotanza della giunta militare comunista. Come gia’ Charles Chaplin ieri ridicolizzava Hitler, oggi Zarganar, considerato in patria il nuovo Chaplin, mette alla gogna l’ottusita’ dei militari al governo, rischiando la sua stessa vita e rimanendo la’ a combattere con testardaggine, contro quella sanguinaria dittatura con il solo uso delle sue armi, la parola e la penna, consapevole d’avere dalla sua parte l’opinione pubblica nazionale ed internazionale!