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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.12.2007 Olmert si è consultato con Amos Oz per il discorso ad Annapolis
la cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 dicembre 2007
Pagina: 19
Autore: Davide Frattini
Titolo: ««Oz consigliere di Olmert Suo il testo di Annapolis»»

Dal CORRIERE della SERA del 5 dicembre 2007:


GERUSALEMME — Adesso che parlano la stessa lingua, il primo ministro cita i suoi libri e lo scrittore elogia il politico che per anni ha rappresentato un avversario. Davanti ai deputati della Knesset, Ehud Olmert ha letto un lungo passaggio da Una storia di amore e di tenebra, dove Amos Oz ricorda la notte di sessant'anni fa e le celebrazioni a Gerusalemme dopo il voto alle Nazioni Unite per la partizione della Palestina. «Mio padre — ha proclamato il premier nel discorso — si opponeva a quel progetto sostenuto da David Ben Gurion. Oggi io piego la testa in ammirazione e umiltà e dico una frase che l'avrebbe fatto raccapricciare: Ben Gurion aveva ragione».
Negli ultimi tempi — fanno notare i commentatori — Olmert e Amos Oz sembrano far parte della stessa famiglia. Anche se cresciuti con ideologie opposte. In Spagna per ricevere il premio "Principe delle Asturie" alla fine di ottobre, lo scrittore ha elogiato il premier per aver sostenuto la soluzione dei due Stati. Oz resta scettico («questa leadership non ha il coraggio di firmare un accordo con i palestinesi»), eppure ha accettato di incontrare Olmert faccia a faccia. Il primo colloquio di tre ore si è svolto qualche mese fa alla residenza ufficiale, per discutere la strategia diplomatica del governo. «Il premier sta corteggiando gli intellettuali della sinistra — racconta il quotidiano Haaretz
— ed è riuscito a convincerli di voler davvero raggiungere un'intesa che ponga fine al conflitto».
Amos Oz ha un atteggiamento molto diverso da quello dell'amico David Grossman, che si è rifiutato di stringere la mano al premier durante una cerimonia. Da piazza Rabin, lo scrittore — che ha perso il figlio Uri nella guerra in Libano del 2006 — ha lanciato un anno fa l'attacco più duro contro la leadership israeliana.
Il rapporto tra Oz e Olmert sarebbe ancora più stretto. Il romanziere — speculava ieri il tg del Canale 10 — avrebbe scritto il discorso pronunciato dal premier al vertice di Annapolis, negli Stati Uniti: «Lo stile e la scelta delle parole sono quelli di Oz». Lo scrittore smentisce e Olmert ripete di aver confezionato l'intervento da solo: «Bush mi ha fatto leggere una bozza della sua dichiarazione, io non ho fatto circolare la mia», ha detto ad Haaretz.
La stessa versione viene ribadita dai suoi consiglieri: «Lo ha scritto da solo». Con un particolare in più: «Mentre elaborava il discorso, si è consultato a lungo con esponenti israeliani».

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