Dissidenti islamici a convegno a Roma dal 10 all'11 dicembre
Testata: Il Foglio Data: 05 dicembre 2007 Pagina: 1 Autore: la redazione Titolo: «La battaglia per la democrazia nell’islam. Un convegno a Roma»
Dal FOGLIO del 5 dicembre 2007:
Roma. “La battaglia per la democrazia nel mondo islamico”. Si parla soltanto di questo dopo l’11 settembre, dopo l’Afghanistan e l’Iraq. E’ anche il tema di un grande e meritevole convegno organizzato dall’Adelson Institute di Gerusalemme e dalla fondazione Magna Charta. Dopo la conferenza di Praga presieduta dal “presidente dissidente” George W. Bush lo scorso giugno, i dissidenti islamici si sono dati appuntamento a Roma per il 10 e l’11 dicembre. Ci saranno l’iraniano Amir Abbas Fakhravar, che si è fatto alcuni anni di carcere in Iran e ha subìto mesi di “tortura bianca”, una forma di privazione del sonno molto usata nelle segrete degli ayatollah. Al suo fianco l’egiziano Saad Eddin Ibrahim, il siriano Farid Ghadry, il sudanese Mudawi Adam e l’iracheno Mithal al Alusi. Attivista democratico e storico banditore della riforma pluralista in medio oriente, Ibrahim è professore di sociologia politica dell’American University del Cairo e presidente dell’Ibn Khaldun Center for Development Studies, ha fatto il giro del mondo dopo il suo arresto, nel 2000, e la sua condanna a sette anni nel maggio del 2001. L’accusa è aver ricevuto finanziamenti dall’Unione europea, senza autorizzazione, allo scopo di diffondere all’estero informazioni diffamanti sull’Egitto. Saad Eddin Ibrahim e il suo gruppo di attivisti (27 persone sono finite in prigione insieme a lui nel 2000) si battono per costruire una democrazia da più di 35 anni, molto prima dell’Iraq e dell’11 settembre, prima che la Casa Bianca annunciasse la guerra ai tagliatori di teste per “liberare” l’islam e spingerlo sulla strada della democrazia. “Le società civili americana ed europea devono stendere le loro mani al di là dell’Atlantico e del Mediterraneo per aiutare le forze autoctone del medio oriente, che in ultimo avranno la responsabilità di costruire la democrazia araba” ha detto Ibrahim, tra i pochi a denunciare le persecuzioni contro i copti. Dopo l’incontro di Praga con Bush, Ibrahim telefonò alla moglie: “E’ intelligente, durante la nostra chiacchierata non ha fatto errori. Nemmeno uno?, mi ha chiesto lei. No, nemmeno uno: sapeva tutto quello che c’era da sapere, era veramente bravo”. Al convegno romano parteciperà lo storico dell’islam Bernard Lewis, vate dell’arabistica americana, e l’ex refusnik sovietico Natan Sharansky, quest’ultimo parlerà dell’aggressione jihadista alla democrazia. Bruce Bawer, autore del best seller “While Europe slept”, racconterà il tracollo multiculturale dell’Europa. Lewis, insieme allo storico sciita libanese Fouad Ajami, ha appena inaugurato la sua Association for the Study of the Middle East and Africa, concepita per dare battaglia alla visione orientalista e comunitarista che domina nei campus statunitensi. Il messaggio di Sharansky si riduce a tre punti. Primo, la “realpolitik” è fallita: l’America non può continuare a corteggiare regimi autocratici che cercano di comprare la stabilità in patria esportando l’odio islamista all’estero. Secondo, la democrazia è la migliore garanzia contro l’aggressione e una speranza dell’islam non violento e riformatore. Terzo, il mondo è diviso tra bene e male. Bisogna scegliere con chi stare. Secondo Sharansky la differenza fra la battaglia dei dissidenti di allora e quelli di oggi è che “trent’anni fa sapevo che il mondo libero sarebbe stato dalla mia parte. Oggi i dissidenti non godono del beneficio di sapere che qualcuno avrà a cuore la loro sorte in carcere, che la comunità internazionale richiederà il loro rilascio, che il popolo marcerà per la loro libertà”.
Di seguito, il programma del convegno:
Lunedì 10 Dicembre
SEDE: Camera di Commercio di Roma
Sala del Consiglio
10.30 Conferenza Stampa
con i rappresentanti delle Fondazioni organizzatrici
Stefania Craxi
Anita Friedman
Vera Golovensky
Gaetano Quagliariello
Adolfo Urso
INTRODUCE Fiamma Nirenstein
Saluto
Andrea Mondello
Presidente della Camera di Commercio di Roma
11.30 Vite straordinarie
I dissidenti raccontano ai giornalisti le loro storie personali
MODERA Angelo Pezzana
Un saluto di Magdi Allam ai dissidenti
Martedì 11 Dicembre
SEDE: IsIAO
Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente
09.00 Registrazione dei partecipanti
09.30 Apertura dei lavori
NTRODUCE Gaetano Quagliariello
Saluto
Professor Gherardo Gnoli
Presidente IsIAO
RELATORE Professor Bernard Lewis
L’Islam è compatibile con la Democrazia?
10.15SESSIONE 1
Democrazia e Islam radicale
MODERA Natan Sharansky
Saad Eddin Ibrahim
I requisiti necessari per le democrazie islamiche.
Il caso dell’Egitto
Kassem Jaafar
La crisi libanese e le implicazioni regionali
Ibrahim Mudawi Adam
La via verso la democrazia nei Paesi in via di sviluppo. La tragedia Sudanese
Farid Ghadry
Siria: dal cambio di regime i benefici per la regione
Aydan Kodaloglu
Islam e Democrazia attraverso gli occhi di una donna turca laica
11.45 Coffee break
12.15SESSIONE 2
Cambiare i regimi dall’interno
MODERA Natan Sharansky
Amir Abbas Fakhravar
La scuola pubblica in Iran quale strumento di divulgazione del fondamentalismo islamico
Bassem Eid
Il fondamentalismo palestinese: un ostacolo alla democrazia e alla pace
Mithal Al Alusi
Come l’Iran influenza i partiti islamici iracheni
Adil Shaheed Al Juboory
Il radicamento di Al Qaeda in Iraq
13.30 Colazione a Buffet
14.30 SESSIONE 3 (Prima Parte)
La minaccia fondamentalista alla Democrazia e l’Europa
MODERA Fiamma Nirenstein
RELATORE Bruce Bawer
Mentre l’Europa dormiva Come l’Islam radicale sta distruggendo
l’Occidente dal suo interno
15.15 SESSIONE 3 (Seconda Parte)
Come dovrebbe rispondere l’Europa?
MODERA Fiamma Nirenstein
Josè Marìa Aznar
Fabrizio Cicchitto
Gianfranco Fini
Umberto Ranieri
Lord David Trimble
Segue dibattito con i Dissidenti
17.00 Relazione conclusiva
Natan Sharansky
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