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Avvenire Rassegna Stampa
30.11.2007 Il Vaticano risponde ai 138 ulema
la lettera del Segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone

Testata: Avvenire
Data: 30 novembre 2007
Pagina: 5
Autore: cardinale Tarcisio Bertone
Titolo: ««Per la pace, rispetto della persona»»
Da AVVENIRE del 30 novembre 2007:

 I 13 ottobre scorso, in occasione della fine del Ramadan (Eid al-Fitr), un gruppo di 138 guide religiose musulmane indirizzò una «lettera aperta» a Benedetto XVI e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane, dal titolo «Una parola comune tra noi e voi». Papa Ratzinger ha risposto con una lettera, a firma del segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, indirizzata al principe Ghazi bin Muhammad bin Talal, presidente dell’«Aal al­Bayt Institute for Islamic Thought», il quale aveva personalmente curato l’inoltro della lettera aperta. «Nel ringraziare e mostrare apprezzamento per la significativa iniziativa dell’eminente gruppo di personalità musulmane, il Santo Padre riafferma l’importanza del dialogo basato sul rispetto effettivo della dignità della persona, sulla oggettiva conoscenza della religione dell’altro, sulla condivisione dell’esperienza religiosa e sull’impegno comune a promuovere mutuo rispetto e accettazione – si legge nel comunicato della Sala stampa vaticana che accompagna il testo della lettera, diffusa ieri –. La risposta dell’Eminentissimo segretario di Stato accenna anche alla disponibilità del Santo Padre a ricevere il principe Ghazi e una delegazione dei firmatari della lettera e – conclude il comunicato – manifesta altresì la disponibilità del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in collaborazione con alcuni Istituti Pontifici specializzati, per un incontro di lavoro».
  Pubblichiamo il testo integrale della «Rispo­sta del Santo Padre Benedetto XVI alla Lette­ra aperta di 138 guide religiose musulma­ne », diffusa ieri dalla Sala stampa vaticana, indirizzata a «Sua Altezza Reale Principe Ghazi bin Muhammad bin Talal, Palazzo Reale, Amman, Giordania», e datata «Vati­cano, 19 novembre 2007»


S ua Altezza Reale, il 13 ottobre 2007 u­na lettera aperta indirizzata a Sua San­tità Papa Benedetto XVI e ad altri lea­der cristiani fu firmata da centotrentotto lea­der religiosi musulmani, inclusa Sua Altez­za Reale. Lei, poi, è stato così gentile da pre­sentarla al vescovo Salim Sayegh, vicario del Patriarca Latino di Gerusalemme in Gior­dania, con la richiesta che fosse inoltrata a Sua Santità.
 
Il Papa mi ha chiesto di trasmettere la sua gratitudine a Sua Altezza Reale e a tutti colo­ro che hanno firmato la lettera. Desidera i­noltre esprimere il suo profondo apprezza­mento per questo gesto, per lo spirito posi­tivo che ha ispirato il testo e per il richiamo a un impegno comune per promuovere la pace nel mondo.
  Senza ignorare o sminuire le nostre differenze in quanto cristiani e musulmani, possiamo e dunque dobbiamo guardare a ciò che ci u­nisce, segnatamente la fede nell’unico Dio, il Creatore provvidente e il Giudice universale che alla fine dei tempi valuterà ogni persona secondo le sue azioni. Tutti siamo chiamati ad affidarci totalmente a lui e a obbedire al­la sua sacra volontà.
  Memore del contenuto della sua enciclica

 Deus caritas est
( Dio è Amore), Sua Santità è stata particolarmente colpita dall’attenzio­ne rivolta nella lettera al duplice comanda­mento di amare Dio e il prossimo.
  Come lei saprà, all’inizio del suo Pontifica­to, Papa Benedetto XVI affermò: «Sono profondamente convinto che non dobbia­mo cedere alle pressioni negative che ci so­no tra noi, ma dobbiamo affermare i valori del rispetto reciproco, della solidarietà e del­la pace. La vita di ogni essere umano è sa­cra, sia per i cristiani sia per i musulmani. Ci sono moltissimi spazi per agire insieme al servizio dei valori morali fondamentali» (
Discorso ai rappresentanti di alcune comu­nità musulmane,
  Colonia, 20 agosto 2005). Tale terreno comune ci consente di basare il dialogo sull’effettivo rispetto della dignità di ogni persona umana, sulla conoscenza oggettiva della religione dell’altro, sulla con-
divisione di esperienza religiosa e, infine, sul­l’impegno comune a promuovere il rispetto e l’accettazione reciproci tra le giovani gene­razioni. Il Papa è fiducioso che, una volta rag­giunto ciò, sarà possibile collaborare in ma­niera produttiva negli ambiti della cultura e della società, e per la promozione della giu­stizia e della pace nella società e nel mondo. Con l’intenzione di incoraggiare la vostra ap­prezzabile iniziativa, sono lieto di comuni­care che Sua Santità sarebbe molto lieto di ri­cevere Sua Altezza Reale e un ristretto grup­po di firmatari della lettera aperta da lei scel­ti. Al tempo stesso, si potrebbe organizzare un incontro di lavoro tra la vostra delegazio­ne e il Pontificio Consiglio per il dialogo in­terreligioso, con la collaborazione di alcuni Pontifici Istituti specializzati (quali il Ponti­ficio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica e la Pontificia Università Gre­goriana). I dettagli precisi di tali incontri potrebbero es­sere decisi più avanti, se tale proposta le risultasse accet­tabile in linea di principio.
  Colgo l’occasione per rinno­vare a Sua Altezza Reale i sensi della mia più alta sti­ma.

 cardinale Tarcisio Bertone Segretario di Stato


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