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La Stampa Rassegna Stampa
30.11.2007 I terroristi vogliono la "bomba sporca"
intanto Osama Bin Laden rivendica l'11 settembre e "chiede" agli europei di lasciare l'Afghanistan

Testata: La Stampa
Data: 30 novembre 2007
Pagina: 0
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Un'atomica sporca in giro per l'Europa - E' tutto scritto, vogliono fare 4 milioni di morti - Osama firma l'11 settembre. Sono stato io senza i talebani»

Da La STAMPA del 30 novembre 2007, un articolo di Maurizio Molinari sui furti di uranio per costruire una "bomba sporca":

Materiale radioattivo ex sovietico sufficiente per confezionare una bomba sporca è stato sequestrato al confine fra Slovacchia e Ungheria, confermando gli allarmi su questa minaccia terroristica lanciati negli ultimi mesi dall’Agenzia atomica dell’Onu dal Congresso degli Stati Uniti.
Due cittadini ungheresi e un ucraino sono stati arrestati dalla polizia slovacca mentre tentavano di vendere per un milione di dollari almeno mezzo chilo di materiale radioattivo composto al 98,6 per cento da uranio 235. È stata la polizia di Bratislava a rendere nota la confisca, spiegando che l’uranio era sotto forma di polvere, proveniente dal territorio dell’ex Urss e avrebbe dovuto essere venduto entro la giornata di ieri ad acquirenti ancora non precisati.
Poche settimane fa nella confinante Repubblica Ceca erano stati arrestati altri tre individui - incluso uno slovacco - intenti in una simile operazione e ora emerge la possibilità che si sia trattato di due gruppi di mediatori intenti a portare a termine la stessa transazione. Sempre nella Repubblica Ceca, nel 2003, due slovacchi vennero bloccati nella città di Brno mentre tentavano di vendere uranio impoverito per 715 mila dollari. Il fatto che uno degli ungheresi arrestati in Slovacchia sia residente in Ucraina e l’insistenza delle autorità di Bratislava nell’indicare la provenienza dell’uranio dall’«ex Urss» conferma quanto attestato dal rapporto pubblicato lo scorso marzo dal «Government Accountability Office» - il braccio investigativo del Congresso di Washington - sui «depositi di scorie nucleare» e i «generatori abbandonati» in Russia come possibili fonti di approvvigionamento per il traffico di materiale nucleare.
«La maggior parte delle fonti di pericolo si trovano in Russia in condizioni di scarsa protezione» recitava il testo confezionato dagli investigatori del Congresso, indicando in particolare «16 o 20 depositi in Russia e Ucraina dove oltre 700 generatori termoelettrici continuano a funzionare o sono abbandonati, vulnerabili a furti o ad un potenziale cattivo uso». Sebbene i governi di Washington e Mosca collaborino per prevenire il traffico nucleare è l’alto numero di siti atomici dell’ex Urss a rendere difficile l’opera di controllo e prevenzione. Per l’Agenzia atomica dell’Onu (Aiea), con sede a Vienna, nel 2006 sono avvenuti almeno 85 furti di materiale radioattivo in tutto il mondo e «nella maggioranza dei casi non è stato recuperato».
Ma non è tutto: nel corso dell’ultimo anno tali «furti» sono aumentati, secondo quanto afferma Richard Hoskins che all’Aiea gestisce la relativa banca dati, fino a toccare quota 252, con un incremento del 358 per cento rispetto a quanto avvenuto nel 2002. Da qui la preoccupazione dei servizi di intelligence occidentali per i ripetuti appelli di Al Qaeda ai militanti jihadisti - attraverso i siti Internet - per realizzare delle bombe sporche al fine di mettere a segno devastanti attentati contro grandi centri urbani. La bomba sporca resta una delle maggiori preoccupazioni dell’intelligence Usa per via della facilità con cui si può far esplodere del materiale radioattivo sprigionando radiazioni che potrebbero obbligare a evacuare città come New York, Washington o Londra. La quantità di uranio sequestrata al confine fra Slovacchia e Ungheria era sufficiente per confezionare proprio un simile rudimentale ordigno radioattivo e l’uranio era arricchito in misura tale da poter essere adoperato a fini militari.
«All’origine di quanto avvenuto - ha spiegato Hoskins all’agenzia Ap - c’è il fatto che il molti casi i furti non vengono denunciati e i depositi vi sono male controllati, sono queste le cause che ci impediscono di fare un lavoro migliore nell’impedire ai terroristi di impossessarsi di tali materiali». A puntare l’indice verso i territori dell’ex Urss - e in primo luogo Russia e Ucraina - è anche il centro studi americano «Nuclear Threat Initiative» secondo il quale «questi territori sono la causa delle maggiori preoccupazioni riguardo al contrabbando di materiale nucleare».
Risale al 2006 l’arresto in Georgia di un cittadino russo che stava tentando di vendere un piccola quantità di uranio arricchito conservato dentro una bustina che aveva nella tasca della giacca. A intercettarlo in quell’occasione fu un task force della Cia mentre nel 1997 furono le autorità russe a catturare sette trafficanti nella città siberiana di Novosibirsk mentre tentavano di contrabbandare verso Pakistan a Cina 5,5 kg di uranio arricchito rubato in una centrale atomica dell’ex repubblica sovietica del Kazakhstan

Un'intervista all'esperto di terrorismo della tv Nbc:

I terroristi inseguono la bomba sporca perché vogliono mettere a segno attentati devastanti di dimensioni millenarie». A parlare è Lorenzo Vidino, esperto di terrorismo della tv Nbc ed autore del recente libro «Al Qaeda in Europa».
Da dove nasce la corsa alla bomba sporca?
«Risale al 1994 la prima volta che Bin Laden tentò di averla. Avvenne in Sudan ma non ci riuscì. Da allora predicatori e terroristi jihadisti più volte vi hanno fatto riferimento».
Perché?
«Per capire il motivo bisogna leggere quanto ha scritto Abu Musab Al Suri, oggi a Guantanamo, nel libro “Una bomba sporca per un Paese sporco”. La sua tesi è che i musulmani hanno il diritto legale di causare in Occidente un numero preciso di vittime, calcolato sulla base dei morti subiti dall’Islam».
Di quante vittime parla Abu Musab Al Suri?
«Quattro milioni».
Dove vogliono far esplodere la bomba sporca?
«Il primo obiettivo sono sicuramente gli Stati Uniti».
E in Europa?
«Forse la Gran Bretagna».
Come spiega la cattura dei tre contrabbandieri di uranio arricchito al confine fra Slovacchia e Ungheria?
«Con il fatto che nei territori dell’ex Urss, soprattutto in Russia e in Ucraina, c’è a disposizione una grande quantità di materiale radioattivo poco controllato. E vi sono anche, soprattutto in Ucraina, scienziati che guadagnano molto poco e non hanno molti scrupoli. Una recente indagine americana ha appurato con quanta facilità è possibile in questi Paesi entrare in possesso di materiali adatti a confezionare una bomba sporca».
Quanto è alto il pericolo?
«Non servono gli allarmismi. Avere uranio radioattivo non significa saper far esplodere una bomba sporca. Ma dobbiamo sapere che i terroristi jihadisti tentano di riuscirci».

Un articolo sull'ultimo messaggio  di Osama Bin Laden che contiene minacce  all'Europa e la rivendicazione dell'11 settembre:

L’Europa deve lasciare l’Afghanistan e i taleban non furono responsabili degli attacchi dell’11 settembre 2001: sono questi i due punti-cardine del nuovo messaggio audio consegnato da Osama bin Laden alla tv Al Jazeera, nell’evidente tentativo di ostacolare le operazioni militari della Nato.
«Mi rivolgo ai popoli europei» esordisce il leader di Al Qaeda, chiedendo di «non sostenere la guerra degli americani». E per giustificare questa richiesta Bin Laden dice di essere il «solo responsabile» degli attacchi del 2001 contro Washington e New York. «In quegli eventi gli afghani, il loro governo e il popolo non hanno alcuna responsabilità» aggiunge Bin Laden nell’evidente tentativo di fare leva sulle divisioni nelle opinioni pubbliche europee più scettiche sulla continuazione del conflitto. «Il governo dei taleban allora chiese agli Stati Uniti di mostrare le prove del loro presunto coinvolgimento ma non vennero mai portate, mentre gli Stati Uniti e i loro alleati lanciarono il loro attacco e l’Europa li ha seguiti». Da qui la richiesta dello sceicco terrorista ai popoli europei: «Rifiutate la oppressiva politica americana» e ritirate le truppe dall’Afghanistan.
Bin Laden solleva anche l’accusa di disumanità nei confronti delle truppe Nato: «Non avete rispettato il codice di guerra, la maggior parte della vittime dei vostri raid sono donne e bambini e voi lo sapete bene che non combattono, ma le avete colpite ugualmente». L’artefice degli più efferati atti di terrore degli ultimi anni sembra convinto di poter trovare ascolto in Europa: «Rifiutate la politica dei vostri leader che seguono quella oppressiva della Casa Bianca».
Fonti dell’antiterrorismo hanno confermato l’autenticazione della voce di Osama. Alcuni esperti militari hanno fatto notare come l’appello di Osama all’Europa segua di poche settimane il tentativo del Pentagono di siglare accordi con le tribù pakistane residente lungo il confine afghano. Come dire: Bin Laden cerca di scompaginare il fronte avverso perché teme di essere tradito da chi finora l’ha protetto.

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