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ANSA Rassegna Stampa
28.11.2007 La capitale di Israele si sposta ancora a Tel Aviv
e le posizioni arabe ad Annapolis sono le uniche ad essere riportate

Testata: ANSA
Data: 28 novembre 2007
Pagina: 1
Autore: Cristiano Del Riccio
Titolo: «ANNAPOLIS: SCATTA DA INCONTRO CASA BIANCA CORSA PACE»

Una cronaca pubblicata sul sito di ANSA, dalla quale risulta che Tel Aviv sarebbe la capitale di Israele e che riporta soltanto le posizioni arabe alla conferenza di Annapolis:


ANNAPOLIS - Il negoziato tra israeliani e palestinesi per risolvere entro il 2008 sei decenni di conflitti prende ufficialmente il via oggi alla Casa Bianca con un incontro tra il presidente americano George W. Bush e gli altri due protagonisti della conferenza di Annapolis, il premier israeliano Ehud Olmert ed il presidente palestinese Abu Mazen. Sara' il terzo incontro in tre giorni tra l'inquilino della Casa Bianca ed i due leaders che ieri si sono stretti la mano ad Annapolis, davanti a delegazioni di 44 paesi (compresio Siria ed Arabia Saudita) promettendo di fare tutto il possibile per giungere ad un accordo di pace entro la fine del 2008, cioe' la scadenza del mandato di Bush come presidente degli Stati Uniti.

 Bush, che sostiene che ''e' adesso il momento giusto per i negoziati'', ha incassato ad Annapolis un successo diplomatico ma ha aperto anche una partita che presenta numerosi rischi. Il premier Olmert - che ha detto ''vogliamo la pace, e' giunto il momento, basta col terrore e l'incitamento all'odio'' - ha invitato le delegazioni arabe che lo ascoltavano ''a non perdere il treno della pace''. Ma il presidente palestinese Abu Mazen ha ribadito che Gerusalemme Est sara' la capitale del nuovo stato palestinese. E la stessa dichiarazione d'intenti e' stata concordata, dopo mesi di negoziati, solo otto minuti prima dell'inizio della conferenza costringendo Bush, che l'ha letta in apertura di conferenza, ad inforcare un paio di occhiali perche' non c'era il tempo di ristampare il documento in caratteri piu' grandi. I sauditi, che hanno partecipato con scarso entusiasmo alla conferenza (rifiutandosi di dare la mano agli israeliani), hanno sottolineato che la ricerca della pace in Medio Oriente non puo' ignorare gli altri territori arabi occupati da Israele nel 1967.

E la Siria, che aveva accettato all'ultimo momento di partecipare alla riunione, ha sottolineato nel suo intervento alla conferenza che la normalizzazione dei rapporti con Israele puo' avvenire nel mondo arabo solo dopo che Tel Aviv avra' restituito i territori occupati e non viceversa. Il percorso tracciato dall'intesa prevede, dopo il via domani alla Casa Bianca, un primo incontro il 12 dicembre della commissione congiunta incaricata di stabilire le linee guida del negoziato che vedra' anche incontri quindicinali tra Olmert ed Abu Mazen. Il 17 dicembre a Parigi e' prevista la conferenza dei donatori (a beneficio dei palestinesi) mentre la Russia e' disposta ad ospitare all'inizio del 2008 una conferenza dedicata al versante israelo-siriano del contenzioso. Per il segretario di Stato Condoleezza Rice, cervello della complessa operazione diplomatica che ha portato alla conferenza di Annapolis, il traguardo di giungere ad un accordo entro la fine del 2008, entro cioe' il mandato di Bush, ''e' difficile ma non impossibile: ce la possiamo fare''. Il premier Olmert, in una intervista successiva alla conferenza, ha gia' cominciato a spostare il tiro dicendo che quello del 2008 resta un obiettivo ideale ''ma l'importante e' fare il primo passo, poi si vedra'''.

Parte da oggi alla Casa Bianca il conto alla rovescia della missione di pace per il Medio Oriente: il traguardo e' stato fissato, il timer e' entrato in azione. Ma il percorso da compiere resta ancora da decifrare.

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