Da AGENZIA RADICALE :
A Kfar Kassem, un villaggio arabo a 20 kilometri da Tel Aviv, gli abitanti hanno organizzato una grande marcia di solidarietà con i soldati che furono rapiti nell'estate del 2006, Gilad Shalit, Eldad Regev, Ehud Goldawasser in due degli attacchi che provocarono la reazione israeliana in Libano e a Gaza.
Ospiti d'onore il parlamentare Ibrahim Sarsur (del partito Ra'am Ta'al, Lista Araba Unita) e naturalmente Noam Shalit, il padre di Gilad. Quest'ultimo in una intervista rilasciata al quotidiano Yediot Aharonot ha affermato che "I partecipanti alla manifestazione hanno espresso il loro appoggio alla sua famiglia. Credono nella coesistenza e lavorano per migliorare i rapporti tra le due comunità."
Decine e decine di arabi sono venuti appositamente da tutto il Paese per la marcia, apertasi con un incontro molto emozionante tra una famiglia del villaggio che ha salvato un bambino ebreo di 4 anni residente a Kiriat Arba, donandogli gli organi di un suo membro deceduto poco prima e la famiglia del piccolo.
Malek Faraj, uno degli organizzatori ha detto che, insieme ad altri, ha in programma di andare con Noam Shalit a Gaza per incontrare Ismail Haniyeh, il capo di Hamas. Sarsur, invece, si recherà in Turchia per incontrare un altro esponente del movimento terroristico fondamentalista.
Non è la prima volta che questo tipo di incontri avvengono: Shalit aveva già chiesto aiuto ad un altro parlamentare del Partito Arabo Democratico Abdulwahab Darawshe andando a trovarlo direttamente nel suo quartier generale a Nazareth nel settembre del 2006, ma senza ottenere nessun risultato.
Da Gaza, tuttavia, non proviene nessun segnale distensivo perché, oltre alla faida interna che ha portato nei giorni scorsi a sette morti e decine di feriti, gli ufficiali di Hamas hanno annunciato di aver catturato quattro uomini sospettati di aver cooperato con le forze di sicurezza israeliane per tentare di liberare il giovane caporale rapito.
Secondo quanto riportato dall'agenzia di informazione Ma'an di Betlemme, i quattro sarebbero stati assunti per operare in Giudea e Samaria (West Bank), poco dopo l'incursione palestinese nella base israeliana, nel giugno del 2006. Il gruppetto sarebbe diventato ancora più attivo dopo il golpe da parte di Hamas dello scorso luglio, portando all'arresto di un terrorista coinvolto nel rapimento.
Coloro che vengono definiti dagli estremisti palestinesi "collaborazionisti", sono sempre torturati brutalmente e spesso anche uccisi.
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