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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Repubblica Rassegna Stampa
19.11.2007 Tra Vaticano e Israele non c'è la crisi descritta da monsignor Sambi
intervista all'ambasciatore Oded Ben Hur

Testata: La Repubblica
Data: 19 novembre 2007
Pagina: 16
Autore: Marco Politi
Titolo: «»

Intervista all'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Oded Ben Hur, sulla REPUBBLICA del 19  novembre 2007. Di Marco Politi, che invece di farsi spiegare la posizione israeliana assume il ruolo di portavoce di monsignor Sambi, ex nunzio in Israele (oggi a Washington) che ha accusato Gerusalemme di non rispettare gli impegni del 1993.

Ecco il testo: 


CITTA´ DEL VATICANO - «Non c´è crisi nei rapporti tra Santa Sede e Israele. Stiamo lavorando per trovare una soluzione ai vari problemi, tanto è vero che tra poche settimane ci saranno due sessioni di negoziato importanti». Oded Ben Hur, ambasciatore israeliano in Vaticano, getta acqua sul fuoco dopo le dure parole del nunzio papale a Washington, mons. Sambi, che (in base alla sua esperienza come ex nunzio in Israele) accusa le autorità israeliane di non rispettare gli impegni del 1993.
Ambasciatore Ben Hur, ha parlato il numero uno dei nunzi papali.
«Sono rimasto meravigliato dalle sue parole aspre. Conosco mons. Sambi da anni e lo considero un amico, perciò mi ha stupito. Ma non desidero rispondere alla sua intervista. Voglio dire, invece, che quando fu firmato l´accordo fondamentale tra Santa Sede e Israele nel 1993, il clima in Medio Oriente tendeva alla pace. Poi tutto è cambiato: quattro anni di Intifada, l´intensificarsi del terrorismo, un´emergenza dopo l´altra».
In Segreteria di Stato pensano che l´Intifada non può essere un pretesto per non fare un accordo sulle tasse.
«In Vaticano le personalità che ho contattato mi dicono che la situazione dei nostri rapporti non corrisponde a dichiarazioni allarmiste. Anzi, più volte la delegazione vaticana ha dato atto della nostra serietà e buona fede. Però nessuno può immaginare quanto in questi anni l´attenzione dei governi israeliani sia stata focalizzata sui problemi del terrorismo e della sicurezza. Ciò detto, è chiaro che le comunità cristiane in Terrasanta soffrono per i problemi causati dalla lotta al terrorismo. Soffriamo anche noi. E comunque vogliamo risolvere i problemi aperti».
Mons. Sambi dice che i rapporti erano migliori quando non c´erano relazioni diplomatiche.
«Non corrisponde a verità».
Quali sono le prospettive concrete?
«Nell´ultimo biennio c´è stata un´accelerazione dei negoziati. Le delegazioni si sono viste ben dieci volte. A novembre abbiamo presentato su una serie di punti proposte molto serie, che il Vaticano sta esaminando. Ho qui il single document (la bozza, in continua elaborazione) sull´accordo economico. Sono dodici pagine in diciassette punti, e poi c´è una nota aggiuntiva di venti pagine, molto dettagliata. Siamo impegnati concretamente per dare una risposta a questioni come la proprietà dei beni ecclesiastici, la loro tassazione, l´immunità, la possibilità di adire ai tribunali. Ci stiamo anche adoperando per risolvere il problema dei visti per il personale ecclesiastico. È chiaro che quando provengono da paesi arabi, abbiamo anche una sicurezza da tutelare».
Le prossime scadenze?
«Il 12 dicembre si riunisce la commissione mista, e il 13 ci sarà la plenaria. Alla fine credo che persino le polemiche di questi giorni possano servire per accelerare uno sbocco positivo. Sono ottimista».

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