Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Hezbollah spiava Cia e Fbi ? accusata la libanese Nada Nadim Prouty
Testata: Corriere della Sera Data: 15 novembre 2007 Pagina: 17 Autore: Guido Olimpio Titolo: «Una Mata Hari libanese fruga nei segreti di Fbi e Cia»
Dal CORRIERE della SERA del15 novembre 2007:
WASHINGTON — L'intelligence americana ha un budget di 43,5 miliardi di dollari. Gli 007 scrutano qualsiasi aspetto della vita quotidiana. Una Grande Muraglia. Eppure una libanese, entrata come studente, è riuscita ad infiltrarsi nei più delicati apparati di sicurezza. Con grande abilità si è fatta assumere prima dall'Fbi e poi dalla Cia, sbirciando dentro i computer, portandosi a casa documenti riservati. Un lavoro di spionaggio in favore di parenti legati all'Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano. Il «sogno americano» di Nada Nadim Prouty inizia il 24 giugno 1989, quando sbarca negli Stati Uniti con in tasca un semplice visto turistico. Un anno dopo corrompe un cittadino statunitense, lo sposa e riesce così a restare nel paese. E, nel 1994, sempre con falsa documentazione, ottiene la cittadinanza. È quello che aspettava. Poco dopo infatti «divorzia» e vive — almeno in apparenza — con lo stipendio di cameriera. La donna lavora nel ristorante di un altro libanese, Talal Khalil Chahine, proprietario di una catena di locali nonché legato all'Hezbollah. Usando di nuovo documenti falsi e lo pseudonimo di Nada Nadim Alley, viene arruolata dall'Fbi. Prima sede: Washington. Incarico: indagini su crimini commessi contro americani all'estero. Una posizione interessante che torna utile l'anno dopo quando la sorella Elfat sposa Chahine. Nadim controlla nei computer dell'Fbi le informazioni sul cognato e si porta a casa dossier top secret. Vuole capire se i suoi colleghi hanno nel mirino la catena di ristoranti, sospettata di finanziare l'Hezbollah. I legami tra Chahine e il movimento sono evidenti. Nel 2002 il ristoratore, con moglie al seguito, è in prima fila vicino allo sceicco Fadlallah. L'interesse personale di Nadim è confermato da una successiva mossa. La libanese cerca i files relativi all'Hezbollah e quelli legati ad un'inchiesta. Sembra incredibile, però nessuno si accorge di quello che Nadim combina. Al punto che nel 2003 chiede ed ottiene di passare alla Cia. Per altri due anni — fino al 2005 — Nadim ha agito indisturbata, poi alla fine è accaduto «qualcosa » — per ora segreto — che ha portato a una indagine interna. Stranamente l'Fbi esclude che Nadim, ora sotto inchiesta, abbia spiato per conto dell'Hezbollah, ma sembra poco credibile che abbia fatto tutto questo «solo» per il cognato. Sarebbe interessante ascoltare Chahine, ma è scappato in Libano dopo aver spedito 20 milioni di dollari.
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