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La Stampa Rassegna Stampa
12.11.2007 Notizie dal club dei bugiardoni
c'è chi crede ancora a Suha Arafat

Testata: La Stampa
Data: 12 novembre 2007
Pagina: 24
Autore: la redazione
Titolo: «Suha Arafat Ricca io ? Vivo con una pensione da 7 mila euro al mese»

Suha Arafat ha rilasciato un'intervista al Time. La STAMPA del 12 novembre 2007 riporta alcune delle risposte della vedova di Arafat.
"Vivo solo con una pensione di 5 mila sterline al mese (circa 7 mila euro).
" dichiara questa.
"Sette mila euro sono una somma enorme per i palestinesi" è il commento dell'anonimo redattore del quotidiano torinese  , "ma sono lontani da quanto è stato detto dopo la morte del leader palestinese in un ospedale di Parigi nel novembre 2004, per cause ancora ignote. "
Vale la pena di ricordare che le affermazioni sul patrimonio di Arafat arrivato in eredità a Suha non sono affatto un vago "si dice" come risulterebbe dalla frase precedente: sono state infatti
 "le autorità francesi — ha rivelato il Wall Street Journal — "  ad aver "aperto una nuova inchiesta sul trasferimento di 7 milioni di dollari in favore della « first lady » nel periodo 2002 2003."(Guido Olimpio,  Sulle tracce di Suha per il tesoro di Arafat Sette milioni di dollari in un conto a Parigi Corriere della Sera del 16/03/2005 )
Analogamente, in un'intervista ad al Jazeera,  è statoAshraf al-Kurdi, per anni medico personale del raìs, a dichiarare che quest'ultimo aveva contratto il virus dell'AIDS (Angelo Pezzana, 
La verità sulla morte di Arafat incomincia a farsi strada Informazione Corretta del 14/08/2007).
La sua morte, dunque non sembra per nulla dovuta a "cause ancora ignote". tanto meno si può ancora dar credito all'ipotesi dell'assassinio, che Suha Arafat ripropone, aggiungendo cautelativamente e furbescamente : "non penso che si potranno mai trovare prove concrete".
Anche su questo, nessuna doverosa precisazione  da parte della STAMPA.

Ecco il testo integrale dell'articolo:

«Vivo solo con una pensione di 5 mila sterline al mese», (circa 7 mila euro). È quanto dichiara Suha Arafat, nella prima intervista dalla morte del marito, pubblicata ieri dal Times. Suha - 44 anni, figlia di un bancario e di una scrittrice - riceverebbe una pensione dall’Autorità palestinese. Sette mila euro sono una somma enorme per i palestinesi, ma sono lontani da quanto è stato detto dopo la morte del leader palestinese in un ospedale di Parigi nel novembre 2004, per cause ancora ignote.
Durante la malattia, i dottori avevano detto a Suha di parlargli in modo da farlo uscire dal coma: «Gli ho parlato delle cose a lui care. Della Palestina, di Gerusalemme, della sua infanzia e di sua madre. Gli abbiamo fatto sentire i suoi versi preferiti del Corano, ma non è mai tornato cosciente». Durante l’agonia di Arafat, Suha era stata accusata di pressioni sui dirigenti palestinesi per ottenere una pensione di milioni di dollari e mantenere la sua vita lussuosa. Ora vive a Malta con la madre e la figlia dodicenne Zahwa. «Sono stati i peggiori giorni della mia vita», ha detto Suha, aggiungendo che «Arafat non ha lasciato né le sue volontà, né proprietà e soprattutto non ci sono milioni».
Alla domanda se pensa che Arafat sia stato assassinato, Suha ha risposto che «è stato un martire, ma non penso che si potranno mai trovare prove concrete. La volontà di mio marito era di essere sotterrato a Gerusalemme e farò di tutto perché questo avvenga un giorno».

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