nella sua risposta del 9 novembre, non sembra che lei abbia colto il senso dell’allarme segnalato dal lettore Paolo Codecasa che ha riportato varie sure jihadiste del Corano. Lei ha preferito riportare alcuni passi dell’Antico Testamento. Sorrido per le sue scelte, ma era ben evidente che il lettore si riferiva alla letterale interpretazione delle sure dell’odio che animano il terrorismo islamista - attualissimo - dei tagliagole, tagliateste, taglialingue. Di quelle sure leggiamo costantemente il sunto sui cartelli nelle manifestazioni estremiste islamiche da Londra ai paesi musulmani. Non mi sembra che gli ebrei e i cristiani sfilino con cartelli biblici, o decapitino, o ammazzino ferocemente i musulmani. E’ vero il contrario. Allora, perché non avere il coraggio di rispondere coerentemente, anziché limitarsi a paragonare i testi sacri? La ringrazio
Danielle Sussmann
Di seguito la lettera inviata a Romano e la sua risposta, pubblicate dal CORRIERE della SERA del 9 novembre 2007
Corano e Bibbia: attenzione, usare con cautela
A Khalida El Khatir, la studentessa che ha scritto per lamentare le difficoltà di un musulmano che vuole praticare la sua religione in Italia, rispondo che ho letto il Corano. L’ho letto quattro volte perché non credevo ai miei occhi. Ecco alcun versetti che concernono in particolare la violenza verso gli infedeli. 2/191: ammazzateli ovunque essi s’incontrino! Fateli uscire da dove essi vi hanno cacciato! La persecuzione è più forte della strage. Non combatteteli presso la moschea, a meno che essi ci diano battaglia in quei paraggi: ché se in verità vi attaccano, uccideteli! Questa è la fine degli infedeli. 2/193: combatteteli fino a che non vi sia più ribellione, e che la religione sia quella del Dio. 4/89: vorrebbero far di voi degli infedeli, come loro, vorrebbero che voi vi abbassaste al loro livello. Fate attenzione a non crearvi tra loro degli amici, se prima non emigrano nel sentiero del Dio. Se si girano indietro, prendeteli, fateli morire ammazzati ovunque essi si trovino, e tra loro non cercate né amico né soccorritore. 4/91: se non si mantengono in neutralità nei vostri riguardi, né vi offrono la pace, né abbassano le armi, assaliteli, ammazzateli là dov’essi si trovano:su di loro vi concediamo pieni poteri. 5/33: quella sarà la ricompensa dovuta a coloro che fanno guerra al Dio e al suo profeta e che ce la mettono tutta per creare disordini sulla terra. Moriranno di morte violenta. Saranno crocefissi. Gli sarà tagliata una mano, gli sarà amputata la gamba della parte opposta a quella della mano. Saranno cacciati dal loro territorio. Destino crudele! Vergogna qui in terra, castigo tremendo nell’aldilà. 8/7: allorquando il Dio vi faceva promessa di concedervi una delle fazioni in arresa voi bramavate di impadronirvi di quella che era disarmata, mentre il Dio intendeva manifestare la verità per mezzo del suo verbo e sterminare gli infedeli fino all’ultimo. Questo è soltanto un piccolo campione. Ce n’è abbastanza per essere allarmato di ciò che s’insegna nelle moschee. Tralascio i commenti possibili perché il testo si commenta da sé. Non crede che per il suo contenuto il Corano esprima una dottrina pericolosa per l’umanità? E per certi aspetti anche nemica dell’uomo, infedele e islamico compreso?
Caro Codecasa, la sua lettera contiene 26 citazioni dal Corano. Per ragioni di spazio ho dovuto abbreviare e pubblicare soltanto le prime sei.Maspero di avere lasciato intatti i suoi argomenti e il senso del suo messaggio. Potrei risponderle che il Corano, come ogni testo sacro, contiene anche numerosi messaggi ispirati da sentimenti di carità, amore, misericordia. Ma preferisco riprodurre altrettante citazioni dall’Antico Testamento e ricordare che i modernisti cattolici, sin dalla fine dell’Ottocento, ci avevano insegnato a trattare i testi sacri alla stregua di documenti storici, da collocare, per essere compresi, nel contesto dell’epoca in cui furono scritti. Un fedele, secondo i modernisti, può credere nella loro ispirazione divina, ma ammettere che Dio abbia usato il linguaggio più corrispondente ai costumi e alla cultura di coloro a cui erano originalmente indirizzati. Comunque, caro Codecasa, ecco sei esempi tratti dai libri dell’Esodo e di Giosuè. Così ha detto il Signore: "A metà della notte io uscirò in mezzo all’Egitto, e morirà ogni primogenito in terra d’Egitto dal primogenito del Faraone che siede sul suo trono fino al primogenito della serva che sta dietro la mola e ogni primogenito del bestiame" (Esodo, 11) L’acqua ritornò e coprì i carri, i cavalieri, e tutto l’esercito del Faraone che veniva dietro a loro nel mare: di loro non ne restò neppure uno. (Esodo, 14. Passaggio del Mar Rosso) Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai, perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce la colpa dei padri sui figli, fino alla terza e quarta generazione per quelli che mi odiano (...) (Esodo, 20) Sterminarono tutto quanto era nella città, uomini e donne, giovani e vecchi, perfino i buoi e gli asini passarono a fil di spada (Giosuè, 6. Presa di Gerico) Allora Giosuè prese Acan figlio di Zerach, con l’argento, il mantello, il lingotto d’oro, i suoi figli e le sue figlie, i suoi tori, i suoi asini e tutto il bestiame minuto, la sua tenda e tutto quanto gli apparteneva (...) e li condussero nella valle di Acor. Giosuè disse allora: "Perché tu hai voluto affliggerci? Così il Signore affligga te oggi". Tutto Israele lo uccise con pietre. Innalzarono quindi su di lui un grande mucchio di pietre che c’è anche oggi, e il Signore si calmò dal furore della sua ira".(Giosuè, 7. Il peccato di Acan e le sue conseguenze) Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti gli abitanti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli prima lo inseguivano, e tutti furono caduti sotto la spada, in modo che non sopravvivesse alcuno, allora tutto Israele tornò ad Ai e la passò a fil di spada. Il totale degli uccisi in quel giorno, fra uomini e donne, fu di dodicimila, tutta la gente di Ai.(Giosuè, 8. Conquista della città di Ai).