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Le "legittime domande" di Mearsheimer e Walt 06/11/2007

Ho letto il libro dei due autori americani e ho cercato, per curiosità, qualche recensione su internet. Il tono delle reazioni pubblicate qua e là, in teoria, non farebbe che confermare la tesi dei due autori, ma non è questo che voglio sottolineare. Il libro espone delle argomentazioni che possono essere discutibili, ma non è nè "incendiario" né certamente "filoarabo" (tutt'altro). Si pone delle semplici domande del tipo: perchè gli USA hanno, negli ultimi decenni, fornito aiuti per decine di miliardi di dollari a un paese alleato (firmando praticamente degli assegni in bianco) e se ha ancora senso oggi un appoggio così massiccio e cospicuo (soprattutto vedendo i risultati ottenuti). Gli USA sono nel pieno diritto di appoggiare Israele come e quanto vogliono ma, a mio modesto parere, gli autori chiedono soltanto la possibilità che per queste domande ci possa essere un sereno e civile dibattito.  Ma scusate, se l'Italia appoggiasse da decenni un qualsiasi altro paese finanziandolo con miliardi di euro, ma non sarebbe logico che l'opinione pubblica si chiedesse quotidianemente se è giusto farlo, se rientra nelle nostre strategie internazionali, se sta dando i risultati voluti, etc. Continuo a non capire tutto questo astio nei confronti di chi vuole solamente aprire un leggittimo dibattito pubblico. Cordiali saluti.
lettera firmata

Il libro di Mearsheimer e Walt ripropone le accuse della propaganda antisraeliana, sul conflitto con i palestinesi, sul conflitto con Hezbollah, ecc.
Inoltre, non si limita a porsi la domanda sull'opportunità del sostegno americano a Israele, nega la legittimità di chi negli Stati Uniti difende l'alleanza con l'unica compiuta democrazia mediorentale.
redazione IC


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