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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Charles Lewinsky La fortuna dei Meijer 05/11/2007

La fortuna dei Meijer                    Charles Lewinsky

 

Traduzione di Valentina Tortelli

 

Einaudi                                            Euro 19,50

 

 

“Qui in Svizzera avete avuto fortuna”. Con queste parole si chiude la straordinaria saga lunga quasi un secolo, dal 1871 al 1945, di una famiglia di mercanti ebrei.

 

Fra Endingen, Baden e Zurigo si dipanano le vicende dei Meijer, i veri protagonisti della storia, in un paese, la Svizzera , in cui i drammatici eventi che colpiscono l’Europa si odono solo come un’ eco lontana. (“In tutti quegli anni avevano vissuto come su un’isola, sulla terra asciutta nel bel mezzo dell’inondazione”).

 

Con grande maestria, in un alternarsi di momenti drammatici e situazioni di allegra ironia, Lewinsky ricostruisce la vita dei componenti la famiglia Meijer esaltando di ogni personaggio le peculiarità più tipicamente ebraiche: i contrasti, i segreti, le illusioni, le debolezze. Tutto è raccontato con tono leggero e musicale.

 

Un cambiamento improvviso che destabilizza la tranquilla vita di Salomon Meijer, commerciante di bestiame, e della sua famiglia è l’arrivo di Janki, un lontano cugino un po’ sbruffone che intende stabilirsi dai suoi parenti.

 

E’ un piccolo terremoto quello che si verifica nella pacifica dimora di Salomon ma nessuno può ancora immaginare che nel giro di pochi anni Janki diventerà padrone di un negozio di stoffe francesi a Baden e sposerà la dolce e operosa Chanele, figlia adottiva di Salomon.

 

L’epopea che ha inizio con l’arrivo di Janki si snoda per oltre settant’anni e nel susseguirsi delle generazioni fanno da sfondo alcuni avvenimenti politici, come il primo Referendum antisemita della Confederazione, che gettano scompiglio nella piccola comunità ebraica la quale pian piano si deve confrontare con un antisemitismo latente ma non per questo meno pericoloso.

 

Ci sono in questo romanzo figure indimenticabili: François, figlio di Janki e Chanele, che per opportunismo si fa battezzare ma rimarrà sempre intimamente legato alle sue origini ebraiche; Désirée e Alfred, giovani innamorati che non potranno coronare il loro sogno d’amore, prima per l’ostracismo delle famiglie poi a causa della guerra che si porterà via Alfred; Mimi, sorellastra di Chanele, viziata e adorata dal marito Pinchas, rivelerà nel momento del bisogno un animo buono e altruista; Arthur, il più giovane dei figli di Chanele timido, generoso e devoto alla madre trascorrerà la sua vita da scapolo cercando di nascondere, sia alla Comunità che alla famiglia, la sua omosessualità.

 

Solo alla fine del romanzo la sua professione di medico lo porterà a compiere un gesto di straordinaria generosità e altruismo in un mondo che dopo l’avvento di Hitler, pareva impazzito.

 

Su tutti emerge un personaggio indimenticabile: il fantasma dello zio Melnitz che di tanto in tanto fa la sua comparsa nel racconto perché i Meijer non dimentichino l’oscura minaccia che da secoli, ben prima della Shoah, incombe sulla vita degli ebrei e siano invece grati del loro destino di ebrei svizzeri.

 

In questo romanzo elegante e raffinato, quasi un affresco che attraversa quattro generazioni, la narrazione procede con ritmo pacato ma pur sempre brillante nelle descrizioni delle atmosfere familiari come pure dei piccoli borghi ebraici.

 

Tutto accade senza fretta, gli avvenimenti si succedono nella loro lieve casualità. Anche la tragedia della Shoah li sfiorerà marginalmente e farà dire allo zio Melnitz:  “Godetevi la vita, qui in Svizzera avete avuto fortuna”.

 

La fortuna dei Meijer.

 

 

Giorgia Greco

 


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