Ho letto dell'interessantissimo ritrovamento di una lettera di Thomas Man, pubblicata da La Repubblica, nella quale il grande scrittore preannuncia amaro i disastri del suo paese. Anche la figlia Erika non volle sottrarsi alla denuncia che perseguì prima in Germania e poi nell'esilio in Svizzera e negli Stati Uniti.
Forse ancor oggi di Erika Mann si ricorda che è stata la curatrice dell'epistolario che il padre intrattenne con lei, che negli anni trenta ebbe -tra le altre - una sua tumultuosa storia d'amore con Annemarie Schwarzenbach e poco si dice di un piccolo libro che scrisse nel 1938 e che la casa editrice La Giuntina di Firenze ha tradotto e stampato nel 1997,
"La scuola dei barbari" - L'educazione della gioventù nel Terzo Reich, (Introduzione di Thomas Mann).
Un libro-denuncia sull'educazione scolastica e culturale delle nuove generazioni tedesche, un progetto pedagogico che prevedeva di forgiare in giovanissima età la gioventù hitleriana. Farebbe bene rileggere ciò che Erika Mann descrive e denuncia di quei tempi. Un'organizzazione del messaggio educativo che avrebbe portato ai disastri di pochi anni dopo. Con il senno di poi possiamo dirci che padre e figlia -e con loro molti altri- furono inascoltati, come oggi sono inascoltati e derisi chi denuncia le mire dell'integralismo islamico. Da molte parti vengono lanciate ad Israele incredibili accuse di comportamento nazista, ma ad una lettura attenta di un libro edito nel 1938 non si può non osservare la comunanza d'intenti con l'educazione al martirio dell'infanzia palestinese, con la manipolazione della storia sul libri di testo, con l'uso del linguaggio in funzione antisraeliana.
Buona lettura (o rilettura).
lettera firmata