E cosi’ se la intendevano, quei due grandi barattieri fraudolenti, Bashir al Assad presidente della Siria e Kim Jong II, il presidente della Corea del Nord che volevano scambiarsi i loro prodotti: materiale nucleare in cambio di grano. Ed aveva ragione Il presidente Bush ad includere i due regimi nella lista dei paesi terroristi dell’”Asse del Male”. ( Axis of Evil)
Cosicche’, quei due barattieri che,( con grande gaudio nostro e dei lettori ce li potremmo con una invettiva satirica, addirittura raffigurare immersi nella pece bollente della palude dantesca, tormentati dai diavoli alati) volevano mettere in scacco l’intera Comunita’ Internazionale con inganni, trame e raggiri e all’uopo avevano escogitato un accordo economico, un baratto, con tanto di contratto: Kim Jong avrebbe dato l’ equipment della sua tecnologia nucleare ad Assad e questi lo avrebbe ripagato con il grano. E cosi’ e’ stato.
Il 3 settembre, nel porto siriano di Tartus era arrivata una nave da carico , battente bandiera nordcoreana con un carico di cemento armato che nascondeva materiale nucleare, portato poi in una localita’ del deserto siriano. Tre giorni dopo, Israele, dimostrando tempismo e grande capacita’ operativa, con una missione rapida della sua aviazione, distruggeva quel sito nucleare dopo essere stata allertata da un funzionario del Dipartimento di Stato Americano e dai Servizi di Informazione Israeliani. Il fatto ci ricorda l’impresa gloriosa del colonnello Ilan Ramon, l’ufficiale israeliano che distrusse il 7 giugno 1981, il reattore nucleare di Saddam Hussein ad Osirak, con la stessa precisione e tempestivita’, volando a bassa quota ed eludendo i radar iracheni.
Quando Kim Jong II , a febbraio, (occhio alle date!) aveva annunciato al mondo la sua rinuncia al programma nucleare e che avrebbe iniziato subito il suo smantellamento, la notizia ch’era troppo bella per essere vera , aveva fatto insospettire molti che gia’ pensavano: “Qui gatta ci cova!” Infatti Israele non gli ha creduto ed e’ rimasta vigile e in allarme.
Mandando poi quel materiale in Siria, il dittatore comunista nordcoreano aveva un modo in piu’, per farla in barba agli ispettori dell’Onu che sicuramente avrebbero cercato l’esistenza di materiale radiattivo nel territorio nordcoreano, cosi’ come era forse gia’ avvenuto ai tempi di Saddam Hussein in Iraq che, probabilmente, aveva avuto tutto il tempo per far scomparire le armi chimiche mandandole in Siria. Infatti l’esplosione che c’e’ stata in Siria, ad Aleppo, il 23 luglio, riportata da “Jane’s Defence Weekly “, con una trentina di morti tra ufficiali siriani ed iraniani, mentre gli stessi cercavano di applicare testate di gas nervino ai missili Scud-C, avalla ulteriormente questa tesi: ritorna sulla scena quello stesso gas nervino che quell’alchimista di Saddam Hussein produceva in gran quantita’ nei suoi laboratori e con il quale aveva gasato i Curdi.
Certo e’ che Veltroni ha preso un grosso abbaglio quando ha scritto la sua famosa lettera al Corriere della Sera, datata il 20 ottobre , in cui ha espresso i suoi orientamenti in politica estera, manifestando sollievo per la “ buona notizia” gia’ sbugiardata e smentita , di una Corea del Nord che aveva smantellato i suoi armamenti nucleari quando tutti sapevano gia’ da settimane che erano subdolamente finiti in Siria.
Perche’ Veltroni ci sia cascato lo possiamo arguire, data la sua corrivita’ a credere senza riserve ad un dittatore comunista piu’ che ad un presidente di un paese democratico. Lapsus freudiano che nasconde una sua antica simpatia? Comunque sia, il suo passato comunista e’ duro a morire! Eppoi Kim Jong II, non e’ credibile anche quando fa belle promesse e proprio per questo dovrebbe essere piu’ temuto. Come e’ possibile farsi menare per il naso dal quel dittatore comunista di Pyong Yang, un uomo vanesio e preso dal culto della propria personalita’,(le sue gigantografie lo confermano), che affama il suo popolo, riducendolo alla malnutrizione e alla morte per fame, in patente violazione dei diritti umani... e che poi trama una guerra di aggressione nucleare clonando i suoi reattori atomici d’accordo con gli altri stati canaglia?
John Bolton, l’autore di “ Surrender is not an Option” ( La resa non e’ un’opzione) consapevole degli ultimi sviluppi della bomba siriana, dalle colonne del “ The Wall Street Journal “ del 31 ottobre, ci mette in guardia che “ time is short before irreparable harm is done ‘’ (Di fronte ad un danno irreparabile il tempo sta per scadere!) e sollecita un maggiore decisionismo tra democratici e repubblicani nel Congresso Americano, sempre piu’inclini a perdere tempo.
Piera Prister Bracaglia Morante