L’Infedele, gongolante di faziosità e disinformazione
Senza alcun contraddittorio, stasera 24 ottobre, l’Infedele ha premiato il "genocidio" armeno e il PKK. Solo lo storico Ginzberg, presente, ha precisato che furono in maggioranza i curdi a massacrare gli armeni – salvo aggiungere: perché pagati dai turchi ottomani – ma sono stati del tutto taciuti secoli di atroci azioni da parte dei guerriglieri armeni contro i pacifici armeni e i cittadini dell’impero ottomano, di tradimenti (furono la quinta colonna della cristianità prima russa e poi anche europea occidentale), l’essere stati rivoluzionari comunisti, il loro terrorismo fino ai primi anni del 1990. L’ultima loro azione fu l’attentato all’aeroporto di Orly e in un loro covo a Parigi furono trovate le mappe di tutti gli istituti culturali francesi nel mondo, comprese le scuole (dall’asilo al liceo). E’ stato del tutto taciuto che gli archivi a disposizione degli studiosi storici sono stati aperti solo per il 20% dai turchi ed in minor parte dai russi, mentre sono ancora sigillati quelli persiani (oggi Iran) e siriani (che non erano nazione, ma inglobati nell’Impero Ottomano). Questa la ragione principale per cui non è possibile sentenziare che vi sia stato un "genocidio" armeno, oltre al fatto che il termine non risponde al principale requisito legale che esige una nazione colpevole. La Turchia ha sempre chiesto, vanamente, un confronto storico internazionale con gli armeni che non hanno mai accettato perché rivendicano – come l’ospite di origine armena presente in trasmissione – che tutti gli storici siano d’accordo sul fatto che vi sia stato un "genocidio" armeno. Una menzogna. La politicizzazione della storia è quella che è stata e viene costantemente propagandata sulla questione armena, non ha nulla a che vedere con la storia. Ignorato del tutto che la crisi attuale è stata scatenata dalle pressioni di alcune lobbies armene americane su alcune organizzazioni ebraiche in vista di una risoluzione sul "genocidio" al Congresso degli Stati Uniti. La risoluzione attualmente votata (76 a 71) è della Commissione Esteri del Congresso: non del Congresso. La questione ha creato prima un gelo nelle relazioni israelo-turche, poi americano-turche. Una bella curda è stata intervistata e ha potuto raccontare la sua vicenda drammatica vicenda (senza contestualizzarla) come emblema dei diritti curdi da difendere, ma nessuno dei presenti ha obiettato ricordando che gli attentati del PKK in Turchia hanno colpito da decenni non solo l’esercito, ma anche inermi cittadini turchi e turisti stranieri. Infine, a proposito dell'Iran, ignorata la visita del PM Olmert a Parigi e a Londra, in questi tre giorni, che ha incassato l’appoggio di Sarkozy e di Brown per la sicurezza di Israele e le dichiarazioni di un aumento di sanzioni contro l’Iran. E’ stato opposto alla realtà delle sanzioni, che una società britannica avrebbe firmato oggi un contratto con l’Iran. Tra firmare e procedere, corre la distanza che c’è tra il dito e la luna. Alla fine, i giornalisti gongolavano complimentandosi per la puntata.