martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.10.2007 L'odio jihadista per Benazir Buttho
l'analisi di Guido Olimpio sull'attentato in Pakistan

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 ottobre 2007
Pagina: 3
Autore: Guido Olimpio
Titolo: «I suoi nemici: «È donna e alleata degli americani»
Dal CORRIERE della SERA del 19 ottobre 2007:

WASHINGTON — I sostenitori di Benazir Bhutto avevano chiesto alle autorità che il veicolo dell'ex premier fosse protetto con il sistema che interferisce con le onde dei radiocomandi usati per attivare le bombe. Non è bastato. Gli attentatori sono riusciti a colpire. Impiegando forse un kamikaze che doveva solo premere un bottone ed era immune dalle contromisure. O con un ordigno più sofisticato, simile a quelli impiegati in Iraq, in grado di bucare lo scudo elettronico.
Su chi possa essere il responsabile c'è l'imbarazzo della scelta. Benazir ha molti nemici. Sul fronte qaedista-talebano ma anche all'interno dell'establishment della sicurezza pachistana. Ed è sempre possibile l'operazione della «falsa bandiera ». Si fa in modo che tutti gli indizi portino ad una pista precisa per nascondere chi davvero ha compiuto la carneficina. Sono tanti anche i possibili moventi. Il primo è legato al quadro interno pachistano con il temuto rientro della Bhutto. Il secondo — secondo fonti diverse — potrebbe essere legata alla situazione nell'area tribale. L'esercito pachistano starebbe preparando una grande offensiva contro i militanti nei loro rifugi del Waziristan, il grande santuario della Jihad.
Partiamo dalla lista dei sospetti. Il numero uno è Baitullah Mehsud, un talebano pachistano considerato l'emiro del sud Waziristan. Nei giorni scorsi si è conquistato titoloni sui giornali annunciando che avrebbe dato il «benvenuto» a Benazir con un attacco suicida. Una minaccia riferita da un politico e poi però smentita. Mehsud è considerato uno tra i più duri capi militanti, molto simile al mullah Omar. Rispetto ad altri signori della guerra non ama farsi vedere, preferisce l'azione alla parola. Lo descrivono come un uomo con scarsa preparazione religiosa, un'educazione rozza ma un acume politico e militare non comune. E' un leader naturale. E soprattutto appartiene al clan dei Mehsud, molto influente nel Waziristan. Negli ultimi tre anni ha operato in stretto contatto con i talebani afghani ottenendo un'investitura di comandante dallo stesso mullah Omar. Tra il 2005 e il 2006 sembrava aver raggiunto un accordo con Islamabad: il suo «esercito» non avrebbe più offerto copertura ai qaedisti in cambio di un'amnistia. Poi però ha ripreso le armi, organizzando diversi attacchi suicidi in Pakistan. Fonti indiane sostengono che i suoi attentatori suicidi portano addosso una «firma»: un detonatore di fabbricazione russa. Lo hanno trovato tra i cadaveri dopo la strage di Rawalpindi, in Pakistan. Un attacco, quest'ultimo, che ha confermato la determinazione dei talebani- pachistani di colpire anche in casa e di estendere il fronte ai centri abitati. Sotto questo profilo Karachi è il luogo ideale, un paradiso per i terroristi. Molti capi di Al Qaeda si sono nascosti in città, e c'è chi ha sospettato che lo stesso Bin Laden potesse aver trovato rifugio da queste parti.
L'attentato alla Bhutto potrebbe anche essere un lavoro congiunto di qaedisti ed elementi locali. Una risposta alla possibile offensiva nelle zone tribali. Diverse informazioni trapelate negli ultimi giorni parlano di una grande spallata nel Waziristan. Islamabad avrebbe lanciato un ultimatum ai ribelli afghani e ad un nucleo di capi tribali pachistani: lasciate la regione, vi lasciamo aperto un corridoio verso l'Afghanistan. In caso contrario scatterà l'assalto delle forze armate.
Riuniti nel Waziristan, i principali dirigenti talebani, che agiscono con la protezione degli estremisti locali, hanno ovviamente respinto il diktat. Gli insorti non possono permettersi di perdere la base. E' la retrovia strategica dove reclutano uomini, addestrano i volontari, raccolgono il denaro. Il piano del presidente Musharraf e del suo successore, il generale Parvez Kiani, è quello di mantenere una presenza stabile in una regione da sempre ribelle. Una minaccia letale per i qaedisti che, come ricordano molti esperti, hanno già provato ad uccidere in passato Benazir Bhutto. Uno dei complotti era stato ideato da Ramzi Youssef, la mente del primo attacco alle Torri Gemelle.
In queste ore drammatiche i consiglieri dell'ex premier però non si astengono da accusare ambienti dell'intelligence pachistana (Isi) contrari al rientro di Benazir e grandi manipolatori del terrorismo islamista. E c'è chi sottolinea come al momento dell'agguato la presenza della polizia fosse ridotta rispetto alla fase iniziale del corteo. Per chi ama le teorie cospirative il materiale non manca.
Mehsud, Al Qaeda e gli 007 traditori sono alla fine tenuti insieme dal medesimo filo rosso: la Bhutto è considerata uno strumento di Washington ed una donna. Dunque deve morire.

Per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera, cliccare sul link sottostante

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT