La pagina 17 di EPOLIS del 17 ottobre 2007 è dedicata a Gaza con due fotografie sulla raccolta delle olive, due con bambini e una con una donna dietro una grata. Il titolo principale è: "Gaza, dove la guerra è ormai abitudine"
In alto, nella striscia iniziale: una frase di Bertolt Brecht: "La guerra va incontro a tutte le esigenze, anche a quelle pacifiche"
Accanto:
"Negoziare non è peccato. svolta di Hamas nei confronti di Israele. Dopo averlo proibito per anni ritenendolo sacrilego, ieri Hamas si è ricreduto e ha annunciato che negoziare con Israele non è più un peccato La svolta, per così dire, è stata annunciata da Ghazi Hammad, ex portavoce del deposto premier Haniyeh ed esponente dell'ala moderata del movimento integralista.
Periodicamente Hamas, a uso e consumo dei medi occidentali, annuncia che è lecito trattare con Israele, questioni pratiche o una "tregua".
Ma non riconosce Israele e non abbandona il terrorismo.
Tra il testo e la fotografia centrale: La raccolta delle olive è una delle date più attese, ma le bombe non rispettano neppure la festa.
Visto come sono andate le cose negli ultimi due anni, un lettore mediamente informato penserà che il giornale stia parlando della guerra civile tra clan terroristi (Hamas, Fatah, ecc.). Invece no. nel testo più lungo, sotto la gigantografia di una mano colma di olive e sopra la fotografia dun contadino e altre due di bambini si può leggere:
"Gli scontri a fuoco nella Striscia sono all'ordine del giorno. Eppure le persone cercano di ritagliarsi tra le macerie un'esistenza normale.
Non si ferma la violenza a Gaza. La tensione nella Striscia è salita dopo l'uccisione, martedi sera, da parte delle truppe israeliane di un militante palestinese. Secondo un testimone, l'uomo sarebbe stato assassinato a sangue freddo di fronte alla porta di casa. L'esercito dello Stato ebraico, però, ha detto di aver ucciso un terrorista durante un conflitto a fuoco. Ora si temono possibili rappresaglie da parte degli islamisti di Hamas. Nonostante la situazione esplosiva i contadini palestinesi non hanno rinunciato alla tradizionale cerimonia della raccolta delle olive. E' il prodotto più pregiato dell'agricoltura locale, la cui maturazione viene celebrata con feste e eventi.
Nessun accenno, non solo alle faide, ma nemmeno alle serre regalate che i palestinesi hanno distrutto.
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A pag. 9 di EPOLIS del 18 ottobre nella rubrica "rassegna stampa del mondo" a cura di Annalisa Chessa un trafiletto è dedicato alla propaganda palestinese:
"Il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas accusa Israele di impedire i preparativi per la conferenza Usa in Medio Oriente - riferisce HAARETZ. Riferendosi alle recenti azioni israeliane, raid militari e il rinnovo del permesso per gli scavi vicino a un luogo santo nel cuore di Gerusalemme, Abbas ha detto ai giornalisti: "Queste azioni stanno vanificando ogni tentativo di arrivare alla conferenza con un documento efficace". Nonostante entrambe le parti abbiano detto di considerare la conferenza - voluta dagli Usa da quando gli islamisti di Hamas hanno preso il controllo di Gaza - indispensabile per avviare stabili negoziati, Israele contunua a non voler fissare un termine per la sua convocazione.
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