venerdi 01 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Giornale Rassegna Stampa
19.10.2007 Terza guerra mondiale ? Forse Bush ha indicato il modo di evitarla
un commento di Fiamma Nirenstein, che coglie il nocciolo della questione

Testata: Il Giornale
Data: 19 ottobre 2007
Pagina: 7
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Una minaccia affidata alle parole che forse ci eviterà lo scontro nucleare»
Dal GIORNALE del 19 ottobre 2007

Forse il fatto che Bush abbia osato dire «guerra mondiale», fantasma osceno della psiche europea che infatti ha scandalizzato molti esponendo una realtà invisa, ci salverà dallo scontro atomico, stabilirà una logica di responsabilità e deterrenza. “Mondiale“ vuole dire che Putin d’ora in avanti non sarà più solo un Marlon Brando del Kgb duro ma in fondo democratico: la Russia è dentro fino al collo alla minaccia che incombe sul mondo. Putin, peraltro, l’ha tranquillamento riconfermato ieri a un mesto Ehud Olmert dicendo: «Noi difenderemo l’Iran e siamo molto, molto importanti in questo ruolo». La «lunga crepuscolare battaglia » della Guerra Fredda, come la chiamò John Kennedy, è di nuovo qui, e come quella può giungere al calor bianco; ma nessuno, dice in sostanza Bush a Putin e Ahmadinejad, imporrà la bomba agli Usa. I due sono avvertiti: se la costruzione prosegue, se l’Europa continua comeha fatto lunedì scorso a Bruxelles a rimandare ogni pressione unitaria per le sanzioni, allora, sembra dire il presidente Usa, piuttosto che una Guerra Mondiale si avrà un attacco agli impianti nucleari. Ma il messaggio di Bush è complesso. Prima di tutto, indica la certezza che Ahmadinejad stia perseguendo la bomba. Anche Shimon Peres ieri ha detto: «Basta guardare per capire che chi non sta costruendo l’atomica non si dota di missili di 3-4000 chilometri di gittata capaci di portare quel tipo di testate». Ma Bush ci indica soprattutto la realtà che seguitiamo a censurare dal 2005, anno in cui Ahmadinejad è andato al potere: l’Iran e la Russia, l’uno per un fine jihadista e l’altra per motivi imperiali, si sono galvanizzati a vicenda e l’organizzazione della loro egemonia approfitta dei disegni messianici di Ahmadinejad da una parte e di quelli neo-sovietici dall’altra. Sullo sfondo, la Corea del Nord, la Cina, e persino Chavez e Castro, tutti partigiani interessati di un Iran che minaccia di distruzione Israele e che prepara missili che possono arrivare ben oltre. Il giorno che le loro testate potranno essere atomiche, ci spiega Bush, la guerra sarà garantita. Per scongiurarla, non c’è che eliminare la bomba: con essa, cadrà anche l’eccitazione del grande fronte della jihad, sempre in crescita. Quindi, tutto ciò che seguirà, sarà meno peggio per noi e i nostri figli.

Per inviare una e-mail alla redazione del Giornale cliccare sul link sottostante

lettori@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT