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Informazione Corretta Rassegna Stampa
18.10.2007 L’ Interpol e le stragi antisemite di Buenos Aires
contenzioso tra l'Argentina e l'Iran: un commento di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 18 ottobre 2007
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia Morante
Titolo: «L’ Interpol e le stragi antisemite di Buenos Aires»
Dal 5 all’8 novembre prossimo, si riunira’ l’assemblea generale annuale dei delegati dei 186 stati membri dell’Interpol (International Criminal Police Organization) a Marrakesh, in Marocco. L’ordine del giorno vertera’ sul ruolo e la responsabilita’ dell’Iran e degli Hezbollah nell’attentato terroristico che colpi’ la Comunita’ Ebraica (AMIA) a Buenos Aires nel 1994 e che uccise 85 persone e ne feri’ 151 gravemente. Due anni prima, nel 1992 era avvenuto un altro attacco terroristico contro l’Ambasciata Israeliana dove morirono 29 persone e ne rimasero ferite centinaia.

L’attuale presidente dell’Argentina, Nestor Kirschner si e’ impegnato a far luce su quegli avvenimenti dopo che l’iter investigativo in passato aveva incontrato arresti, insabbiamenti ed eliminazioni di prove. Dopo aver condotto ulterioni indagini sull’attacco terroristico del 1994 contro l’edificio a 7 piani della Comunita’ Ebraica di Buenos Aires che salto’ in aria distrutto completamente, il giudice federale, Rodolfo Canicoba Corral, nel novembre 2006 inoltro’il dossier all’Interpol , che incriminava un libanese e otto iraniani e tra questi, tre nomi eccellenti: Hashemi Rafsanjani, ex presidente della Repubblica dell’Iran; Ali Velayati, ex ministro degli Esteri dell’Iran; e Hadi Soleimampour, ex ambasciatore iraniano a Buenos Aires. Nel marzo scorso la commissione esecutiva dell’Interpol ha convalidato il mandato di arresto solo per 6 dei nove indiziati, escludendo il coinvolgimento dei tre alti funzionari dello stato iraniano : Rafsanjani, Velayati e Soleimampour.

Ne e’ sorto un contenzioso fra i due paesi: l’Argentina che accusa l’Iran di aver crchestrato la strage e di aver diretto gli esecutori , gli Hezbollah, e l’Iran che nega ogni suo coinvolgimento.

Il presidente argentino Nestor Kirschner, nel suo recente discorso alle Nazioni Unite del 25 settembre 2007 ha condannato il terrorismo e ha denunciato la mancanza di cooperazione dell’Iran.

Si chiede David A. Harris, direttore dell’ "America Jewish Commitee", dalle colonne delle lettere inviate al "The Wall Street Journal" l’8 ottobre, se in questa battaglia di giustizia e di civilta’, molti governi si uniranno all’Argentina per condannare tutti i colpevoli, mandanti ed esecutori, oppure ci sara’ piuttosto un ennesimo tentativo di ostacolare la giustizia?

Da quell’incontro di 186 stati membri dell’Interpol emergeranno sicuramente connivenze, collusioni e omerta’ degli stati che sponsorizzano il terrore e.. degli stati che fanno gli affari con l’Iran. Quale ruolo giochera’ l’Italia di Prodi e di D’Alema in questa vicenda? E D’Alema, di fronte alle prove inoppugnabili fornite dai giudici argentini, Nisman e Martinez Burgos sugli Hezbollah esecutori della strage, seguitera’ caparbiamente a definire gli Hezbollah "un partito politico"?

Quale sara’ il voto della Germania il cui ministro degli Esteri, Martin Jaeger ha dichiarato recentemente che le intenzioni di Ahmadinejad nella corsa alla bomba atomica sono pacifiche?

Ci sono prove schiaccianti contro l’Iran: dalle registrazioni di telefonate tra l’attentatore suicida Ibrahim Hussein Berso , cittadino libanese e l’ambasciatore iraniano, il giorno prima dell’attentato del 1994; alle testimonianze oculari e al sinistro ruolo della polizia di Buenos Aires nelle cui file, (sin dai tempi del regime militare filonazista di Juan Carlos Ongania) c’erano molti neonazisti, complici e corrotti da ingenti somme di denaro che offrirono il supporto logistico ai terroristi. Prove raccolte dai coraggiosi magistrati argentini che hanno onorato la loro professione di giudici e che, malgrado le minacce, imperterriti hanno continuato, perche’ fossero consegnati alla giustizia quegli assassini i cui crimini non potranno piu’ essere negati. Le piste sono tutte chiare ed indizianti e conducono tutte a Teheran, la centrale del terrore.

Le stragi di Buenos Aires sono un esempio lampante di come il nazismo, quello dei molti gerarchi che scapparono in Argentina dopo la disfatta della Germania, si sia saldato con il terrorismo islamico di stampo teocratico e nazional socialista ed abbia generato l’ideologia islamonazista gia’ operante in Palestina, ai tempi del gran Mufti ’di Gerusalemme, amico di Hitler e autore dei pogrom e delle persecuzioni antiebraiche.

Corrono tempi in cui si manifesta una sempre piu' diffusa volonta’, incline a riabilitare il male, ad archiviare i crimini, i reati di concorso in strage, le complicita’ e gli atti d’ufficio . Persino in Italia si e’ tentato di rimettere a piede libero il nazista Priebke, estradato dall’Argentina, dopo 50 anni di liberta’; e ci stanno riprovando...come se i reati contro l’umanita’ possano cadere in prescrizione!

Invece la nostra e’ una battaglia di civilta’ a fianco dei giudici argentini, una sfida morale diretta ai 186 delegati dell’Interpol: che non si sottraggano al dovere e al diritto di far luce sui fatti perche’ la Verita’ emerga e finche’ la Giustizia non prevarra’ sul crimine!


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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