Una lettera inviata al Corriere della Sera sull'articolo che si può trovare a questo link
http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=2&sez=120&id=22257
Cristoforo Colombo ha scoperto l'America, ma Frauke Wildvang ha scoperto l'acqua calda. Ha scoperto cioè che esistevano i delatori, che poi si trasformavano in sciacalli; ha scoperto i rinnegati, i traditori, gli zelanti.
La passione nazionale era troppo viva, specialmente quando c'era il lauto compenso di L. 5.000 per ogni ebreo; denaro che ai nazisti non costava nulla. Infatti stampavano nella Zecca dello stato tanta carta moneta quanta ne volevano. Poi, prima che arrivassero gli Alleati a Roma, rubarono una matrice da 50 lire che stampavano su un rotolo, tipo carta igienica.
Insomma ci sono voluti più di 60 anni, prima che venisse alla luce del sole una squallida delazione, che riempiva di lettere anonime e non i comandi delle SS in Italia. Delazione che continuò subito a guerra finita contro i fascisti o presunti tali nel Triangolo rosso. Non parliamo poi delle delazioni a Trieste e nella Venezia Giulia, soprattutto a Trieste durante gli infami 40 giorni dell'occupazione degli Jugoslavi di Tito; occupazione di fronte alla quale Togliatti non mosse un dito. E i deportati finivano in foiba.
Tutte cose note e risapute, ma per una sordida convenienza, spesso, molto spesso dimenticate.
In ogni caso ha fatto bene Frauke Wildvang a ricordarci quale brava gente fossero alcuni italiani; proprio brava gente, ma di far la spia, per sordidi interessi.
Saluti
Dario Bazec