LETTERA ALLA “STAMPA”
Se uno non sapesse che Vattimo è un filosofo, o per lo meno si ritiene tale, non prenderebbe neppure in considerazione l'articolo scritto sul vostro giornale.
Quello che dice Vattimo è poco meno che scandaloso.
1. Certamente i giovani tedeschi dovevano fare il servizio militare, ma non necessariamente arruolarsi nelle SS. Anche Ratzinger fece il militare, ma non nelle SS.
2. Certamente parlare dopo 60 anni rende tutto meno difficile, specialmente per i vigliacchi, i trasformisti, i carrieristi e le persone senza coscienza.
3. Chi ha sofferto, come il sottoscritto, che ha perso padre, zio e nonno, può ricordare sì, grazie al beneplacito e alla magnanima concessione di Vattimo, ma niente faide, ecc.
Proprio se vedi che 'l xe un talian de la peggior specie, che misura tuto secondo 'l suo brazo. Altroché italiani brava gente. Secondo Vattimo "le leggi vigenti non devono dimenticare le differenze di clima storico e anche di culture".
Quindi da buon filosofo si è espresso con chiarezza: non bisogna dimenticare il clima storico del nazifascismo e la sua cultura (sic). Quindi non bisogna dimenticare, secondo Vattimo, che allora tutto era lecito: la notte dei cristalli, le leggi razziali fasciste, i campi di sterminio e concentramento nazisti e fascisti. Era il "clima storico", da cui ne traevano vantaggio non solo i caporioni, ma anche i delatori che poi passavano a ripulire le case dei deportati.
E vista la finale mala parata, pensarono presto di cambiare la camicia bruna o nera in quella rossa o in quella bianca (della DC), pur di continuare a far carriera.
Queste sono le conclusioni logiche a cui si perviene dal ragionamento di Vattimo. E questi sarebbe un maitre à penser? Ma fatemi un piacere.
Saluti
Dario Bazec