Sulla STAMPA di oggi, 13/10/2007, a pag.37, con il titolo " Hitler delira e Nostradamus è il suo profeta ", Maurizio Molinari racconta il ritrovamento della biblioteca segreta di Hitler, libri in gran parte nemmeno letti. Ci rimane una curiosità, chissà se Hitler sapeva che Nostradamus era probabilmente ebreo.
Ecco l'articolo:
Hitler delira e Nostradamus è il suo profeta
Ritrovata la biblioteca segreta del Führer
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Adolf Hitler leggeva le profezie di Nostradamus, conservava volumi di autori ebrei che aveva messo all’indice, riceveva in dono manuali vegetariani e divorava gli scritti del filosofo nazionalista tedesco Johann Gottlieb Fichte. Ad averlo scoperto è Timothy Ryback, lo studioso di Harvard storico dell’Olocausto e residente a Parigi, riuscito ad avere accesso alla biblioteca segreta del Führer e in procinto di pubblicare nel 2008 per l’editore Knopf il volume Hitler’s Secret Library. Come ha trovato i libri? «I libri si trovavano nel bunker sotterraneo di Hitler a Berlino, poco prima dell’arrivo dell’Armata Rossa li mise dentro enormi scatoloni spedendoli nel Sud della Germania, nella fortezza di Berchtesgaden, dove immaginava di poter resistere. In quella fortezza vennero trovati dall’esercito americano che li spedì a Washington, dove sono custoditi ancora oggi in una sala riservata della Biblioteca del Congresso nella quale ho avuto la possibilità e il privilegio di entrare a partire dal 2001 svolgendo la ricerca che ho continuato fino a pochi mesi fa, arrivando a scrivere quello che è a tutti gli effetti un libro sui libri». Quanti libri aveva Hitler nel bunker di Berlino? «Poco più di 1200. Ve ne sono mille senza alcun valore mentre 200 costituiscono il cuore della sua biblioteca e fra questi in particolare 30-40 sono di grande aiuto per comprendere su quali argomenti Hitler amava soffermarsi, passare il tempo, riflettere». Cosa intende per libri «senza valore»? «Sono volumi che Hitler accumulava per le ragioni più diverse ma che svelano molto poco di lui. C’è n’è uno ricevuto da Benito Mussolini con la data di un viaggio che fece in Italia. Un altro che gli venne spedito da una donna con tutta una serie di ricette vegetariane che andavano incontro al suo palato. E infiniti altri ancora. Questa mole impressionante di volumi avvalora quanto gli storici hanno finora scritto in merito a un personaggio considerato impenetrabile. Ma nella biblioteca privata di Hitler ci sono anche 30 o 40 volumi che aiutano proprio ad entrare nel mistero della misteriosa personalità del capo del Terzo Reich». Questi 30-40 volumi a quale periodo risalgono? «Li accumulò nel corso della vita. I primi li acquistò quando era un soldato di 26 anni, gli ultimi li fece comprare nella fase finale dell’assedio al bunker di Berlino da parte dell’Armata Rossa. Su ognuno veniva annotata la data dell’acquisto». Che cosa ha trovato esaminando questi volumi? «Si dividono in tre grandi gruppi lasciando intendere che erano le tre aree di maggiore interesse personali di Hitler. Il primo riguarda i filosofi. Ve ne sono di Nietzsche e Schopenhauer, di cui già si sapeva, ma anche, e questa è stata invece una sorpresa, molti di Fichte. Hitler accumulava scritti del filosofo nazionalista tedesco vissuto ai tempi di Napoleone, e questo può suggerire una possible genesi di come immaginava il ruolo della Germania, come anche della Francia, in Europa. Un secondo gruppo riguarda gli autori razzisti e antisemiti, dai quali attinse molte delle teorie che avrebbero poi dato origine alla persecuzione degli ebrei, mentre nel terzo vi sono libri di architettura, disegno, espressione artistica che erano poi le sue passioni sin dalla gioventù. E’ interessante notare apparenti contraddizioni, come la presenza di autori di religione ebraica...» Hitler leggeva autori ebrei? «Sì, nella biblioteca aveva libri di ebrei. Mi viene in mente Max Osborn, autore di un libro di architettura che Hitler acquistò quando era soldato sul fronte occidentale nella Prima Guerra Mondiale e che conservò fino alla fine sebbene lui stesso avesse ordinato di mettere al bando gli scritti di Max Osborn proprio in quanto ebreo». Che cosa l’ha sorpresa di più nella biblioteca segreta di Hitler? «L’aver appurato l’esistenza di una considerevole quantità di libri spirituali, sulla fede e la religione, risalenti agli anni Venti. Ma c’è un altro libro che, in particolare, mi ha colpito e riguarda Nostradamus....». Hitler leggeva Nostradamus? «Aveva comprato una prima edizione delle profezie di Nostradamus, datata 1921. E’ un volume dove si afferma che una delle profezie riguarda in realtà la Germania, destinata a dare inizio a una grande guerra in Europa nel 1939. Cosa che poi realmente avvenne». Vuole dire che Hitler si considerò strumento delle profezie di Nostradamus? «Non possiamo dirlo con assoluta certezza. Ciò che sappiamo è che acquistò quel libro ben prima di salire al potere, che lo conservò con premura fino alla fine del nazismo e che la previsione si avverò quando Hitler il 1° settembre del 1939 diede ordine di invadere la Polonia». Parlando a bassa voce, Ryback conclude la conversazione dalla sede parigina dell’Académie Diplomatique Internationale, tradendo la convinzione che il suo «libro sui libri» contribuirà ad aprire ulteriori finestre sull’identità dell’uomo che terrorizzò l’Europa e infiammò il mondo. Ponendo anche ulteriori interrogativi.
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