Lo "spettro di un attacco militare all'Iran", il governo israeliano che , "ponendosi ancora una volta fuori e contro il diritto internazionale, decide di tagliare le forniture di servizi essenziali alla popolazione di Gaza", la "cieca politica israeliana che, chiudendo ulteriormente il già inumano assedio di Gaza, è utile solo a aumentare la disperazione e la spinta alla radicalizzazione del clima politico".
Tutti i mali del Medio Oriente e del mondo vengono da Israele e dagli Stati Uniti. Il programma nucleare non esiste, il terrorismo non esistono, le assicurazioni di Israele (ai palestinesi di Gaza continueranno ad essere fornito l'indispensabile), non sono mai state pronunciate.
Israele deve fornire acqua, carburante ed elettricità alla Striscia di Gaza, ringraziando per ogni kassam che viene lanciato contro i suoi civili.
E la visione "pacifista" dell'Arci di Arezzo, presieduta da Carlo Salvicchi è (anche
consigliere comunale dei DS ) espressa in un articolo sulla marcia Perugia-Assisi:
Sono ore drammatiche per il Medio Oriente e tutto il mondo.
La difficile difesa della convivenza in Libano è sempre più in pericolo. Continua ad aleggiare lo spettro di un attacco militare all’Iran, che avrebbe conseguenze a catena inimmaginabili. Il governo israeliano, ponendosi ancora una volta fuori e contro il diritto internazionale, decide di tagliare le forniture di servizi essenziali alla popolazione di Gaza. In Iraq si continua a morire, e l’Afghanistan si sta rivelando un nuovo pantano per la comunità internazionale.
Nessuno può rimanere indifferente. Non sono questioni per addetti ai lavori. La cronaca degli ultimi anni ha dimostrato con chiarezza drammatica che nessuna società può dirsi sicura quando la guerra e la violenza trionfano appena fuori dalla porta di casa.
Il Medio Oriente non ce la fa più. Da decenni le popolazioni civili sono vittime di conflitti, di appetiti regionali e internazionali, di ingerenze straniere, di regimi, di incredibili violazioni dei più elementari principi di giustizia.
In questa situazione, è un miracolo che ancora esistano e resistano ovunque forze sane e democratiche che continuano ad invocare l’intervento politico della comunità internazionale per una vera e giusta pace.
I democratici e i nonviolenti di Gaza e della Palestina tutta sono i primi ad essere colpiti dalla cieca politica israeliana che, chiudendo ulteriormente il già inumano assedio di Gaza, è utile solo a aumentare la disperazione e la spinta alla radicalizzazione del clima politico.
Una parte della comunità internazionale, dopo anni di complicità alla sbagliata e fallimentare politica dell’amministrazione Bush, cerca una via di uscita. Ma il tempo è poco . Serve azione urgente per mettere al centro il pieno rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale e imporre come unica strada quella del riconoscimento reciproco e del negoziato.
L’Italia siede nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Può e deve essere protagonista di un vero scarto della diplomazia internazionale.
Non possiamo stare a guardare, confidando che il Governo, il Parlamento e la politica facciano la loro parte.
Facciamoci sentire.
Partecipiamo tutte e tutti alla marcia per la pace Perugia- Assisi.
Il Comitato di Solidarietà di Arezzo organizza un pulman, per informazioni rivolgersi al Comune di Arezzo
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