|
|
||
Gentile signora, sono rimasto molto colpito dal suo ultimo intervento su I.C. riguardante il presidente iraniano ahmadinejad. le premetto che sono sempre stato abbastanza critico nei confronti della politica israeliana e che appartengo a quella sinistra che ha sempre considerato suo dovere difendere i piu' deboli, tanto a livello nazionale che internazionale, tuttavia sono arrivato alla conclusione che abbiamo sbagliato nel giudizio su chi siano i piu' deboli. non voglio tediarla con considerazioni di politica interna (che pur sarebbero importanti) o sul problema dell'immigrazione di matrice islamica,( che ingenuamente consideravo necessaria per aiutare i piu' deboli e che rischia per trasformare in vittime coloro che a casa propria vogliono vivere secondo il principio di libertà) ma vorrei invece concentrarmi sul presidente iraniano. l'iran è un grande paese dotato di notevoli risorse, sia in termini di materie prime che in termini di risorse umane. a capo di un paese simile siede un terrorista che calpesta i diritti umani senza pietà, specialmente quelli di donne e gay. già questo sarebbe sufficente per provocare sdegno e reazione in occidente, ma come se non bastasse quest'individuo persegue, con una indiscutibile abilità, un disegno egemonico e espansionistico, che, a quanto pare gli sta riuscendo bene. non sono uno stratega ma ho la convinzione che, una volta dotatosi dell'arma atomica, non sarà possibile fermarlo se non a costo di distruzioni incalcolabili. in questo scenario due cose mi spaventano, la prima è la mancanza di reazione da parte dei leaders del mondo, che si dividono in quelli che formalmente lo condannano, ma senza muovere un dito, e quelli (ma non appartengono alle democrazie) che invece lo aiutano e sostengono in tutti i modi, la seconda è la mancanza di reazione nell'opinione pubblica. in particolare il movimento omosessuale che recentemente ha portato a roma un milione di persone, giustamente "incazzate" con i nostri politici, non ha proferito parola davanti ai crimini commessi dal dittatore iraniano contro giovani e giovanissimi gay. persino negli usa quest'uomo ha potuto parlare indegnamente del fatto che i gay non esisterebbero difronte a una platea di studenti senza essere ricoperto di fischi e frutta marcia. temo che stiano svanendo i nostri anticorpi democratici, siamo cosi' concentrati su beghe da cortile, su fattarelli nostri da non essere piu' in grado di valutare il pericolo delle minacce esterne. tira proprio una brutta aria! P.S. ho letto che ha avuto un incidente alla mano, i miei auguri per una pronta guarigione. |
Condividi sui social network: |
|
Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui |