Dopo lungo silenzio dovuto a un brutto incidente che mi ha messo temporaneamente fuori uso la mano destra finalmente posso tornare a scrivere per la gioia mia e di pochi altri e i rabbiosi "arieccola" di molti.
Sono accadute molte cose in Israele e nel mondo in queste lunghe sei settimane, la pioggia di missili su Sderot continua e Israele non reagisce, minaccia di togliere la luce a Gaza ma quelli sono ancora bene illuminati mentre gli abitanti di Sderot sono sempre piu' stanchi e disperati. Alla minaccia delle ritorsioni contro le belve di Gaza il mondo si e' messo a urlare le sue proteste mentre nessuno si sogna di dire una parola per quello che accade ai cittadini israeliani del sud del Neghev. Oggi un razzo ha distrutto una casa in un kibbuz, per fortuna nessuna vittima perche', essendo Sukkot, e gli abitanti erano tutti fuori.
Giorni fa la TV israeliana ha fatto vedere cosa succede nelle scuole di Sderot quando c'e' l'allarme rosso che da' 15 secondi di tempo per salvarsi la vita: i maestri riuniscono velocemente i bambini e si mettoni a cantare e i bambini vincono il terrore cantando e saltando e ballando, sono bambini e basta un niente per distrarli e farli sorridere.
Mentre andavano in onda queste scene si sentiva la sirena e veniva da piangere di fronte a tanto coraggio. Per quanto forte cantassero non riuscivano a coprire quel suono ma loro continuavano imperterriti, piccoli israeliani coraggiosi.
Dunque, mentre in Israele continua la vita di sempre, missili, terroristi fermati grazie ai check point e alla barriera, atti di buona volonta' con liberazione di terroristi palestinesi.
Mentre la controparte continua a pretendere e non sa nemmeno cosa significhi fare un atto di buona volonta' palestinese anche perche' nessuno glielo chiede.
Mentre la Lega Araba dichiara che la conferenza di novembre tra Israele, USA e palestinesi e' solo una perdita di tempo.
Mentre si chiede a Olmert di disintegrare Israele, lasciando Giudea e Samaria e Gerusalemme Est agli arabi, ecco che Ahmadinejad, colui che nega la Shoa' e vuole distruggere Israele, va a parlare all'ONU e alla Columbia University.
La chiamano "liberta' di parola", una volta si chiamava "vergogna".
Non mi sono meravigliata che l'invito sia arrivato proprio dalla Columbia , famosa per essere da sempre un ateneo antiisraeliano e filopalestinese fino al fanatismo.
Non ci siamo dimenticati le manifestazioni di odio contro Israele durante la seconda intifada, ovvero la guerra di Arafat contro Israele.
Non ci siamo dimenticati i fischi e i buuuuu diretti agli studenti ebrei che volevano difendere Israele. In quelle occasioni la famosa "liberta' di parola' non era presa in considerazione.
Dunque Ahmadimejad va a parlare, viene accolto a male parole dal presidente dell'Universita' ma chissa' perche' ho avuto l'impressione che fosse tutto preparato per gettare fumo negli occhi di chi protestava.
Una pensata intelligente "Lo facciamo venire , gli diciamo che ci fa schifo perche' e' un crudele dittatore cosi' passiamo per liberali e democratici mentre non siamo altro che dei luridi razzisti antisemiti", infatti il presidente iraniano non se l'e' presa per niente e ha incominciato a parlare come se fosse stato accolto con mazzi di rose rosse.
Nelle prime file c'era addirittura un tipo, forse uno studente, che mentre gli altri applaudivano, si applaudivano, teneva il braccio alzato ma non si capiva se aveva il pugno chiuso o il palmo ben disteso, entrambi i saluti andavano bene per l'occasione .
In effetti l'iraniano ha fatto anche ridere, forse ha imparato guardando qualche clip del suo ammiratore Beppe Grillo, e, quando ha detto "In Iran non abbiamo omosessuali, quelli li avete solo voi in America' ", tutti a sganasciarsi dalle risate ma nessuno gli ha chiesto di finire la frase "noi non abbiamo omosessuali perche'...li impicchiamo tutti".
No, non glielo hanno proprio chiesto, dimenticanza dovuta forse all'emozione di ascoltare un simile personaggione.
Avete sentito fischi? Io no pero' ho sentito applausi soprattutto quando ha detto qualcosina sulla Shoa' e i palestinesi. Lo ha detto molto dolcemente, con tanta delicatezza che l'Olocausto, se mai c'e' stato, non e' colpa dei poveri adorati palestinesi, altrettanto delicatamente a detto qualcosa su Israele riscuotendo applausi alla parola "illegalita'".
Applausi, applausi, applausi.
"Sua Mostruosita" e' stato applaudito in America.
L'uomo ha fascino, Arafat aveva fascino, Hitler aveva fascino , tutti i peggiori dittatori sono pieni di fascino se no non avrebbero tanto seguito e tutti gli antisemiti del mondo , ormai orfani di Arafat da troppo tempo, stanno trovando in Ahmadinejad il loro nuovo padre spirituale. Si stanno innamorando, sono felici perche' hanno un nuovo protettore, un rinnovato imput per il loro odio.
Quando all'ONU la moglie di Ehud Goldwasser, rapito da hezbollah insieme a Eldad Regev, gli ha chiesto perche' non permette alla Croce Rossa di visitare suo marito e il suo compagno, Ahmadinejad ha scosso una mano infastidito come se stesse scacciando un noioso insetto e ha chiesto di andare alla prossima domanda, mi si e' stretto il cuore difronte a tanta ignobile crudelta'.
Avrei voluto averlo tra le mani, urlargli sul viso "maledetto nazista, maledetto".
Non ho letto nessuna parola di sdegno per l'accaduto o di emozione e commozione per quella povera ragazza che aspetta suo marito da piu' di un anno e di cui nessuno sa niente, trattata in quel modo ignobile, come se non fosse esistita, come se nessuno avesse parlato.
E' stata una scena tremenda, penosa, da stringere il cuore e lo stomaco ma e' passata inosservata.
Liberta' di parola, "sua mostruosita' ha avuto la platea in nome di questa espressione ipocrita e schifosa che va bene solo per chi si vuole e che non era stata presa in considerazione in Italia quando un portavoce dell'Ambasciata israeliana non ha avuto facolta' di parlare all'Universita' di Torino o quando l'ambasciatore Gol non ha potuto parlare all'Universita' di Firenze dove gli studenti, cosi' democratici, appena apriva bocca battevano i piedi e urlavano buuuu.
Nemmeno Bibi Netaniahu ha potuto usufruire di questa liberta' quando lo hanno dovuto portare via da un universita' canadese perche' altri democratici studenti avevano rotto una vetrata per entrare nell'ateneo e linciarlo.
Non vorrei essere troppo pessimista ma temo che fra non molto vedremo fotografie del presidente iraniano che vuole distruggere Israele alla destra del ritratto di "Dio padre', cioe' di quel Yasser Arafat, terrorista seriale, assassino feroce, guru di ogni antisemita di rispetto.
Deborah Fait