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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.09.2007 Che la Germania e l’Italia rompano con il passato
e sanzionino l’Iran

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 settembre 2007
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia Morante
Titolo: «Che la Germania e l’Italia rompano con il passato e sanzionino l’Iran»

Che la Germania si allinei con la Francia nel decretare sanzioni economiche contro il regime antisemita e sanguinario di Teheran e colga l’occasione per dimostrare di voler chiudere definitivamente i suoi conti con la storia facendo cadere il sipario sulle sue passate responsabilita’ con il nazismo e la sua ideologia di morte. Ed altrettanto faccia l’Italia che, con la promulgazione delle leggi razziali, ha braccato e deportato una parte dei suoi stessi cittadini nei campi di sterminio. 
 Per ironia della storia, proprio le due nazioni che ieri furono alleate nella seconda guerra mondiale e  furono complici dello sterminio di milioni di Ebrei, sono oggi i principali partner europei dell’Iran che minaccia Israele di morte e con il quale fanno affari miliardari anteponendo le opportunita’economiche alla  sicurezza di Israele. Abbiano il coraggio, in nome di una catarsi collettiva di rescindere i contratti commerciali con il regime antisemita dell’Iran anche per riscattarsi moralmente da quella ignominia commessa in passato contro gli Ebrei. 
 Attenti che ci risiamo, la Germania e l’Italia sono recidive perche’ la storia si ripresenta congli stessi personaggi, gli stessi boia, le stesse vittime e le stesse colpe. Gli Ebrei ancora una volta sono “gli eterni capri espiatori” per dirla con Pierluigi Battista, sono di nuovo il bersaglio dell’eterno odio, e sia l’Italia che la Germania senza alcuna coscienza storica, reiterano gli stessi errori del passato: cedono al Male invece di contrastarlo, scelgono l’arrendevolezza piuttosto che l’opposizione e con questo rendono il Male piu’ tracotante e lo rinvigoriscono.
Come si legge  sul “The Wall Street Journal” del 24 settembre, nell’editoriale di Yossy Klein Halevi, corrispondente da Israele per “ New Republic”, nella conferenza di Darmstadt del 19 settembre scorso, sul tema: “Opportunita’ commerciali per esportatori tedeschi” organizzato dal ministero dell’Industria, la Germania, per bocca del portavoce del ministro degli Esteri, Martin Jaeger che senza battere ciglio, ha ribadito vergognosamente la volonta’di “ dare all’Iran’ un’ ulteriore possibilita’ di dimostrare le sue pacifiche intenzioni (sic!)” mentre e’ notorio che le sue intenzioni sono tutt’altro che pacifiche!
Ma non c’e’ piu’ tempo, anche Bernard Kouchner, il ministro degli Esteri francese, ha parlato di guerra e  ha detto che ci dobbiamo preparare al peggio.
Il tempo sta per scadere e Ahmadinejad va contrastato senza indugio per evitare l’alternativa catastrofica “della bomba iraniana o il bombardamento dell’Iran” con l’apocalisse umanitaria che comporterebbe. La Francia di Nicolas Sarkozy sta prendendo misure per contrastare l’Iran e alle parole sono seguiti i fatti, dal momento che il governo francese gia’sta ritirando molti investimenti dall’Iran e si aspetta che anche “Total” il gigante energetico francese, si muova nella stessa direzione. Mentre in Germania, anche se il commercio con l’Iran e’ diminuito del 20%, 5000 aziende tedesche, incluse le piu’ grandi imprese come BASF, Siemens, Mercedes e Wolkswagen continuano le loro relazioni commerciali con Teheran.
In Italia avviene lo stesso con le imprese ENI, Montedison,Telecom, Falcke et cetera, anche se il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, mesi fa aveva dato un buon esempio commissariando la filiale italiana della banca Sepah, controllata da Teheran, ma il suo esempio encomiabile non e’ stato seguito da altri.  
Ma sia la Germania del cancelliere Angela Merkel che l’Italia di Prodi e di D’Alema sembrano risoluti a convivere con la bomba iraniana e riservano, specialmente quest’ultimi, critiche solo e sempre ad Israele contro il quale sono gia’ puntati ben centinaia di missili iraniani. Se questa non e pervicacia del male come altrimenti la si dovrebbe chiamare? 
L’Italia e la Germania stanno sabotando le sanzioni che sono l’unica vera alternativa alla guerra e cosi’ facendo, tradiscono Israele e la espongono al pericolo di un nuovo olocausto nucleare, totalmente e sinistramente immemori delle loro responsabilita’ del passato. Perche’ ancora una volta pensano egoisticamente e biecamente che sia in ballo solo la pelle degli Ebrei, ma in verita’ e’ la pelle di tutti che e’ a rischio, perche’ e’ evidente che e’sul tavolo delle sanzioni che si gioca la carta della pace. Se non c’e’ una comune volonta’ di fermare Ahmadinejad con le sanzioni economiche, arrivera’ il peggio per tutti e questa e’ la lezione che abbiamo imparato dalla Storia ma che non sembra che tutti  abbiano capito, cosi’ come sono duri di comprendonio e d’orecchi. 
 Riguardo poi a Prodi e a D’Alema, sono degli incorreggibili, da tempo hanno tradito i valori della civilta’ e dei diritti umani con la loro ambigua politica antiatlantista, fanno proprio “orecchie da mercante”;  non c’e’ alcuna possibilita’ di rinsavimento in loro che sempre e a spron battuto criticano Israele, mentre invece non hanno parole, non diciamo di condanna, ma neppure del piu’ pallido biasimo verso i terroristi e i loro fiancheggiatori. Che cosa possiamo auspicare se non la loro caduta? Ci vorrebbe un cambiamento di rotta  come e’ avvenuto in Francia che ha dato un addio a Chirac e ha eletto Sarkozy. Lo stesso dovrebbe accadere in Italia! A pensare che con le sanzioni economiche potremmo colpire l’Iran al cuore, senza battere un colpo, l’Iran che, in tutta la sua immensa ricchezza di giacimenti petroliferi e di gas naturali, e’ debole perche’ deve importare tecnologia dall’estero.
Che la Germania e l’Italia rompano con il colpevole passato, sanzionino l’Iran e e non si macchino di nuovo della stessa vecchia infamia, anche se a guardare bene ci sono tutte le premesse!


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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