Da PANORAMA del 28 settembre 2007, un articolo di Fiamma Nirenstein:
I colloqui della settimana scorsa a Gerusalemme tra il segretario di Stato americano Condoleezza Rice e il premier israeliano Ehud Olmert erano incentrati sulla necessità di convincere il presidente palestinese Abu Mazen a credere nella conferenza di pace in programma a Washington in novembre. Ma molto tempo è stato speso anche sull'accordo sotterraneo fra Usa e Israele. Gli Stati Uniti hanno due interessi: ottenere la soddisfazione dei paesi sunniti moderati sull'accordo israelo-palestinese e costituire, oltre allo stato palestinese, un'alleanza anti-Iran capitanata dall'Arabia Saudita. Dall'altra parte gli Usa stanno prendendo in considerazione la distruzione degli impianti nucleari iraniani. Israele sarebbe interessato a scambiare sostanziose concessioni ad Abu Mazencon la promessa che Washington si occupi del pericolo iraniano. Intanto la distruzione da parte degli israeliani, ancora non confermata, di strutture nucleari siriani costruite dalla Corea del nord è il segnale che per Gerusalemme è arrivato il momento dei fatti. La preoccupazione di una diffusione delle armi atomiche nell'area è diventata più forte dopo che Andrew Summel, sottosegretario americano alla non proliferazione, ha dichiarato che in Medio Oriente ci sonon tracce dello scienziato nucleare pakistano Abdul Qadir Khan, che ha fornito tecnologia e parti di impianti nucleari alla Libia, all'Iran e alla Corea del Nord
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