Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Il terrorismo jihadista ? Un problema minore Nial Ferguson sottovaluta l'11 settembre
Testata: Corriere della Sera Data: 17 settembre 2007 Pagina: 26 Autore: Nial Ferguson Titolo: «Le sfide di Rudy e il fantasma di Churchill»
Criticando alcune dichiarazioni di Rudolph Giuliani, il favorito tra i possibili candidati repubblicani alle prossime elezioni presidenziali americane, Nial Ferguson stila un elenco di differenze tra la seconda guerra mondiale e la guerra al terrorismo jihadista.
Le analogie storiche, naturalmente, sono sempre relative e imperfette. Sotto molti aspetti è vero che la situazione internazionale attuale non è paragonabile a quella degli anni 40. E' anche vero però che vi sono delle somiglianze, soprattutto per ciò che riguarda la natura delle ideologie nazista e jihadista, il ruolo che vi ha giocato e vi gioca l'antisemitismo, e la propensione dei loro sostenitori agli omicidi di massa. Scegliere di sottolineare le analogie, o piuttosto le differenze, mentre lo scontro tra occidente e fondamentalismo islamico è in corso, non è una questione meramente accademica. E' una scelta dalla quale discendono conseguenze politiche.
Ed'è innegabile che le differenze indicate da Ferguson sono state scelte per suggerire che il paragone tra nazismo e jihadismo sia un esempio della, presunta, generale soppravvalutazione di quest'ultimo fenomeno.
"Bin Laden punta alla conversione di massa, non alla conquista", scrive Ferguson, e ancora: "Gli islamisti hanno a disposizione migliaia, e non milioni, di combattenti addestrati Le loro armi più pericolose sono mine e lanciarazzi, non portaerei e missili guidati. Il numero complessivo dei caduti americani che si può addebitare a questa specie di guerra mondiale raggiunge quota 6.000 (comprese le vittime dell'11 settembre con passaporto americano e il personale di servizio morto in azione in Iraq). In media, le potenze dell'Asse falciavano circa 20.000 persone al giorno tra soldati alleati e civili."
In realtà il fatto che il fondamentalismo islamico combatta una guerra non esclusivamente militare, ma anche ideologica, come già fece il comunismo, accresce e non diminusce la sua pericolosità, perché gli dà la capacità di cercare e ottenere consenso. I terroristi hanno dimostrato di poter produrre danni e perdite terribili usando come armi dei temperini, e le proprie vite votate al "martirio". Stanno sicuramente cercando di dotarsi di armi di distruzione di massa. Riescono tuttura a reclutare nuovi adepti e alcune formazioni (una per tutte: Hezbollah) hanno dato vita a veri eserciti. E, conducendo guerre "a bassa intensità", riescono a trarne il massimo partito politico, sfruttando la disposizione dei media e delle opinioni pubbliche occidentali a considerare insostenibili i costi umani della guerra.
Va poi sottolineato che delle quattro sfide che Ferguson indica come centrali per il futuro presidente americano, in alternativa a quella del terrorismo jihadista, due( "il coinvolgimento dell'intera regione mediorientale in una guerra su vasta scala" e "la disintegrazione del sistema di non proliferazione nucleare") sono strettamente collegate a quest'ultima. Per esempio l'Iran che cerca di dotarsi di armi nucleari è la stessa potenza che destabilizza il Medio oriente sostenendo gruppi terroristici come Hamas ed Hezbollah (e forse anche Al Qaeda).