Dobbiamo prepararci al peggio le dichiarazioni del ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner sull'Iran e sul suo progetto nucleare
Testata: Il Giornale Data: 17 settembre 2007 Pagina: 13 Autore: Alberto Toscano Titolo: «Parigi: «Prepariamoci alla guerra con l’Iran»»
Dal GIORNALE del 17 settembre 2007:
«Dobbiamo prepararci al peggio», ha dichiarato ieri in un’intervista radio-tv il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner a proposito del nucleare iraniano. Stupito dalla frase di Kouchner, uno degli intervistatori gli ha chiesto che cosa possa significare l’idea di quel «prepararsi al peggio». Il titolare del Quai d’Orsay ha dato con molta calma, soppesando bene le parole, una risposta impressionante: «Prepararsi al peggio vuol dire prepararsi alla guerra». Ormai è chiaro: la Francia di Sarkozy prende in considerazione l’idea di un intervento militare contro l’Iran per impedirgli l’accesso all’arma nucleare. Una linea in sintonia con gli Usa: indiscrezioni di stampa hanno affermato che Washington sta mettendo a punto i piani di un eventuale attacco all’Iran, volto a distruggerne il potenziale nucleare prima che questo possa diventare operativo. Nel suo discorso di fine agosto agli ambasciatori francesi, Sarkozy aveva lanciato un monito all’Iran: «Speriamo si possa evitare – aveva detto – una situazione gravissima, in cui la comunità internazionale dovrebbe scegliere tra due possibilità ugualmente terribili: ammettere che l’Iran disponga di armi nucleari o lanciare operazioni militari per impedirlo». Ieri Kouchner ha precisato che la Francia «intende perseguire la via del negoziato» per portare l’Iran a più miti consigli. Tuttavia ha voluto lanciare due ben precisi segnali agli iraniani: 1) se continuano nel loro programma nucleare militare, pagheranno un prezzo elevato anche in termini economici; 2) la preparazione dei piani militari va avanti in fretta («Si stanno mettendo a punto piani militari che costituiscono una prerogativa degli Stati maggiori», ha detto). Infine Kouchner ha precisato che l’eventuale iniziativa militare «non è per domani». Anche a Berlino c’è aria di tensione. Proprio ieri il ministro della Difesa tedesco Franz-Joseph Jung ha detto che – malgrado la Costituzione della Repubblica federale non lo preveda – la Germania sarebbe pronta ad abbattere aerei dirottati dai terroristi e utilizzabili come bombe volanti.
Per inviare una e-mail alla redazione del Giornale cliccare sul link sottostante