In relazione alla trattazione del tema dell'attentato all'hotel king david, nel quadro del tema del terrorismo dell'hagana e del gruppo stern, il vostro sito riporta la seguente descrizione dell'avvenimento "Dopo la seconda guerra mondiale e negli anni del Mandato britannico, di fron-te all'ostinata politica filoaraba e antiebraica dell'Inghilterra, ci fu un episodio terroristico ebraico, quando fu fatto saltare un albergo di Gerusalemme, il King David, che ospitava il quartier generale militare inglese. Prima di farlo saltare, i suoi occupanti furono avvisati e si salvarono quasi tut-ti" In realtà, da quello che mi risulta (Fraser, il conflitto arabo-israeliano, p. 39), le vittime furono 91, come confermato anche dalla enciclopedia wikipedia, alla voce hotel king david "...l'attentato, che provocò 91 morti - 28 britannici, 41 arabi, 17 ebrei e 5 persone di diversa nazionalità ...". Ora, tra si "salvarono quasi tutti" e 91 morti, me lo concederete, passa qualcosa di più di una semplice licenza dell'autore. E visto che si tratta proprio di quel tipo di battaglia che voi, meritoriamente, affrontate, giorno per giorno, per una informazione corretta, mi sono alquanto sorpreso nel leggere il vostro resoconto della vicenda. vogliate, per favore, comporre il contrasto tra fonti in cui sono incorso. grazie per l'attenzione e per il vostro lavoro quotidiano lettera firmata
La risposta di Luciano Tas, autore della nota:
Nell’attentato del 22 luglio 1946 contro l’hotel King David, sede del comando britannico, morirono, secondo l’enciclopedia “Judaica”, 80 persone, per la maggior parte funzionari o militari britannici e impiegati civili ebrei e arabi. Il “si salvarono quasi tutti” si riferisce alle numerosissime presenze quotidiane (tra militari, funzionari, impiegati, addetti ai servizi del King David, migliaia di persone vi si avvicendavano) e quindi alla probabilità che le vittime potessero essere molte di più se non vi fosse stata una telefonata che annunciava l’attentato. Non tutti però al Q.G. britannico la presero sul serio, forse anche perché i falsi alarmi facevano parte della strategia degli indipendentisti ebrei. L’episodio va dunque contestualizzato, ma si deve dire che le autorità del governo-ombra ebraico, la cui “forza armata”, l’Haganà, sarebbe poi stata il nucleo del futuro esercito israeliano, imposero la cessazione di ogni attività ostile contro i militari della potenza mandataria (tra l’altro alla scadenza del Mandato). I disobbedienti furono i membri dell’organizzazione ultranazionalista dell’Irgun Zvi Leumi, contro la quale l’Haganà fu costretta a usare misure militari.