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L'attentato al King David Hotel 12/09/2007

In relazione alla trattazione del tema dell'attentato all'hotel king david,  nel quadro del tema del terrorismo dell'hagana e del gruppo stern, il  vostro sito riporta la seguente descrizione dell'avvenimento "Dopo la  seconda guerra mondiale e negli anni del Mandato britannico, di fron-te  all'ostinata politica filoaraba e antiebraica dell'Inghilterra, ci fu un  episodio terroristico ebraico, quando fu fatto saltare un albergo  di
Gerusalemme, il King David, che ospitava il quartier generale militare  inglese. Prima di farlo saltare, i suoi occupanti furono avvisati e si  salvarono quasi tut-ti"
 In realtà, da quello che mi risulta (Fraser, il conflitto  arabo-israeliano, p. 39), le vittime furono 91, come confermato anche dalla  enciclopedia wikipedia, alla voce hotel king david "...l'attentato, che  provocò 91 morti - 28 britannici, 41 arabi, 17 ebrei e 5 persone di diversa  nazionalità ...".
 Ora, tra si "salvarono quasi tutti" e 91 morti, me lo concederete, passa  qualcosa di più di una semplice licenza dell'autore. E visto che si tratta  proprio di quel tipo di battaglia che voi, meritoriamente, affrontate, giorno  per giorno, per una informazione corretta, mi sono alquanto sorpreso nel  leggere il vostro resoconto della vicenda. vogliate, per favore, comporre il  contrasto tra fonti in cui sono incorso.
 grazie per l'attenzione e per il vostro lavoro quotidiano
lettera firmata


La risposta di Luciano Tas, autore della nota:

Nell’attentato del 22 luglio 1946 contro l’hotel King David, sede del comando britannico, morirono, secondo l’enciclopedia “Judaica”, 80 persone, per la maggior parte  funzionari o militari britannici e impiegati civili ebrei e arabi. Il “si salvarono quasi tutti” si riferisce alle numerosissime presenze quotidiane (tra militari, funzionari, impiegati, addetti ai servizi del King David, migliaia di persone vi si avvicendavano) e quindi alla probabilità che le vittime potessero essere molte di più se non vi fosse stata una telefonata che annunciava l’attentato. Non tutti però al Q.G. britannico la presero sul serio, forse  anche perché i falsi alarmi facevano parte della strategia degli indipendentisti ebrei. L’episodio va dunque contestualizzato, ma si deve dire che le autorità del governo-ombra ebraico, la cui “forza armata”, l’Haganà, sarebbe poi stata il nucleo del futuro esercito israeliano, imposero la cessazione di ogni attività ostile contro i militari della potenza mandataria (tra l’altro alla scadenza del Mandato). I disobbedienti furono i membri dell’organizzazione ultranazionalista dell’Irgun Zvi Leumi, contro la quale l’Haganà fu costretta a  usare misure militari.




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