La missione Unifil in Libano: non esattamente un successo Hezbollah si sta preparando a una nuova guerra, anche con la propaganda
Testata: Agenzia Radicale Data: 07 settembre 2007 Pagina: 0 Autore: Elena Lattes Titolo: «Unifil, Hezbollah e i videogiochiNews del 07-09-2007»
Da AGENZIA RADICALE:
A fine agosto la risoluzione dell’Onu, in scadenza, che dava mandato all’Unifil di presidiare la striscia meridionale del Libano è stata rinnovata. L’Italia è sembrata soddisfatta del risultato raggiunto, la Ministra degli Esteri israeliana Zippi Livni ha ringraziato i contingenti per il lavoro svolto e così anche i Libanesi sembrano operare in armonia con le truppe internazionali.
Tutto bene quindi? Non esattamente, se si va ad analizzare i movimenti degli Hezbollah e di altri gruppi fondamentalisti. Alla fine della guerra lo scorso anno il “Partito di Dio” aveva promesso di ricostruire le case e le strade distrutte dalla guerra e un rimborso alla popolazione che aveva subito danni. Il denaro invece è stato “investito” in tutt’altra maniera.
Innanzi tutto stanno costruendo una linea “difensiva” al nord del fiume Litani, un apparato consistente in fortini, tunnel scavati appositamente e cave naturali in cui hanno già accumulato circa 20 mila missili a lungo e corto raggio, armi che possono raggiungere facilmente il nord di Israele, ma arrivare anche fino a Tel Aviv, nel centro del Paese.
Stanno inoltre reclutando nuovi combattenti per sostituire quelli morti l’anno scorso ed esercitandosi con l’esplosivo anticarro, chiudendo e militarizzando la zona. Il tutto al costo di circa 600 milioni di dollari. A sud del fiume, non potendo più circolare apertamente, si stanno sparpagliando per i villaggi sulle colline al confine: Bint Jbail e Ayta a-Shayeb.
Lo scopo, sembra, non è solo quello di riattaccare Israele appena si presenta loro l’occasione favorevole, ma anche quello di indebolire il contingente Unifil. Secondo alcune fonti, infatti, ad attentare al contingente spagnolo non sono stati i palestinesi di Ein el-Hilweh affiliati ad Al Qaeda, ma i terroristi sciiti supportati dalla Siria. La Spagna è vista come il punto debole della catena, essendosi ritirata dall’Iraq all’indomani degli attentati dell’11 marzo, quindi più sensibile a questo tipo di “provocazioni”.
Anche dal punto di vista mediatico gli Hezbollah sono in ferventi preparativi. Questo mese si svolgeranno le elezioni per il Capo dello Stato che per legge dev’essere un cristiano maronita (il candidato filo siriano è Aoun) e già da quasi un anno circola un videogioco, “La battaglia di Seraya (o Sarai)”, prodotto, per la verità, da un libanese residente in Francia, in cui si deve uccidere il primo ministro (che per la stessa summenzionata legge è sunnita), compreso Fouad Siniora e il Capo Gabinetto. Nel primo livello si devono eliminare i soldati dell’esercito regolare definiti “miliziani” per entrare nel Gran Serraglio dove si scopre un tunnel che porta all’ambasciata statunitense a 17 km. da Beirut. E già qui il messaggio è più che chiaro: Siniora è un burattino del governo a stelle e strisce. Nel secondo livello si deve sparare a quelli della “banda dei 14” (un chiaro riferimento al movimento indipendentista antisiriano del “14 marzo”) in fuga in uno dei tunnel segreti e combattere contro i “miliziani” che stanno ad indicare gli uomini di Walid Jumblat, Samir Geagea e del Movimento Saad Hariri. Nel terzo e ultimo livello si deve irrompere nella sala principale dove Siniora sta tenendo una riunione di gabinetto. Al giocatore è richiesto quindi di uccidere “tutti i traditori e i ladri”. Alla fine, quando sono tutti morti, compare la scritta: “Game over, congratulazioni!
Un altro videogioco, “Special Force 2”, di più recente distribuzione, con un’alta risoluzione grafica ed effetti sonori realistici, ha lo scopo “educativo” di mirare ai soldati israeliani, rapirne due, tentare di distruggere almeno un carro armato e varcare il confine dopo aver fatto saltare la postazione di controllo per rubare dei documenti. I livelli successivi si svolgono prima nei villaggi nel Libano meridionale e poi su isole inventate sempre popolate dai cattivissimi militari di Zahal. Il prezzo sul mercato è di soli 10 dollari e verrà venduto in Siria, nel Bahrein e negli Emirati Arabi Uniti. E già pronta la versione in farsi ed è in preparazione quella in inglese.
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