Nella politica, purtroppo se ne vedono tante, che neanche la più sbrigliata fantasia potrebbe formulare.
Il fatto però che Veltroni scelga Cardini come persona "di straordinaria levatura" francamente è un fatto che dovrebbe riempire tutti di sacro furore, soltanto immanginandosi quale futuro spetterebbe al popolo italiano in mano a personaggi simili. Se Cardini dovesse diventare consigliere e collaboratore di Veltroni, allora si può iniziare la causa di beatificazione per Rasputin.
A parte le scempiaggini che frullano per la testa, per la bocca e nella mano di Cardini relativamente a tragici fatti dell'11/9, frutto soltanto di un delirio di onniscienza, è necessario ricordare questo arrogante professore per una cosa ben più grave.
Tutti i lettori ricordano come egli ha appoggiato vergognosamente quello scandaloso libro di Ariel Toaff. Lo ha fatto anche quando quasi tutto il mondo accademico e civile ha condannato senza mezzi termini quell'orribile lavoro di A. Toaff. Si è messo a piagnucolare, scrivendo un articolo su "Avvenire" e invocando la libertà di ricerca.
Certamente la libertà di ricerca è un diritto. Ma ad ogni diritto corrisponde un equivalente dovere, in forza del quale chi sbaglia paga. Cardini ha imboccato la strada dell'antistoria, esattamente il contrario di ciò che deve fare un professore di storia. Egli ha voluto dimostrare ciò che già 500 anni fa il Papa di allora, con prove irrefutabili, sapeva essere falso: l'omicidio rituale. Solitamente la deontologia professionale prevede per casi del genere la radiazione da ogni incarico. Ma evidentemente per questo caso non è così.
Informatevi presso qualsiasi organismo o ente, pubblico o privato, quali sono i limiti in cui un professionista può agire. E cosa succede se tali limiti non sono rispettati. Ma per Cardini questo non vale, perché è un persona "di straordinaria levatura". Ipse dixit vel Veltoni dixit.
C'è un proverbio che ha attraversato i secoli e i millenni, da Omero a Platone, ad Aristotele, a Cicerone e ad altri, che così si può riassumere: "Il simile va col simile".
lettera firmata